Il presidio, con la manifestazione, dei precari davanti al Miur era volta a denunciare la situazione di estrema gravità nella quale versano centinaia di migliaia di precari nel settore dell’istruzione pubblica primaria e secondaria, della ricerca e dell’università e dell’AFAM che di fatto rappresentano un terzo della forza-lavoro nel settore della conoscenza.
Queste le proposte dei precari: sbloccare il turn over legato alle sciagurate politiche sui pensionamenti; avviare un piano di stabilizzazione in vista degli ulteriori tagli legati all’entrata a regime della riforma.
Sul Tirocinio Formativo Attivo (TFA), inoltre, è stato denunciato l’esosità delle tasse richieste dalle università, sia per l’iscrizione alla preselezione, che per la frequenza effettiva dei percorsi abilitanti. E’ stato ancora sottolineato un piano di rifinanziamento della scuola con l’istituzione di un fondo cospicuo per la formazione degli insegnanti insieme all’estensione a tutti i precari delle misure di assistenza sociale garantite per gli altri lavoratori.
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