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Il Collegio docenti è un organo deliberante, non è una conferenza dei servizi a carattere informativo. Ds di una scuola della Toscana viene contestata da buona parte dei prof.

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Una docente titolare in una scuola secondaria di II grado della Toscana, anche a nome di tanti suoi colleghi, ci chiede se è legittimo che la loro dirigente scolastica, contestata ufficialmente con lettera scritta per via gerarchica agli uffici scolastici provinciale e regionale, utilizzi il Collegio docenti come una conferenza dei servizi solo a carattere informativo senza fare intervenire i docenti per deliberare. In buona sostanza la docente chiede se è legittimo informare il Collegio sul piano annuale delle attività senza nessuna delibera, oppure se è normale esauturare il Collegio docenti dall’elaborazione del piano dell’offerta formativa senza un minimo di confronto e di discussione.

Normativa sulla votazione di delibera del Collegio docenti

Le delibere dei Collegi dei docenti sono atti amministrativi molto importanti, è attraverso le delibere del Collegio che vengono prese, da parte del Dirigente scolastico, le decisioni in materia di funzionamento didattico.Troppo spesso in Collegio dei docenti si delibera, ai sensi del comma 2 art.7 del d.lgs. 297/94, senza fare proposte alternative a quelle della presidenza e senza aprire una discussione con l’operazione finale di una effettiva votazione e la conta dei favorevoli, dei contrari ed eventualmente degli astenuti. È utile specificare che l’art.28 del Dpr n.416/1974, attualmente vigente, dispone che un’adunanza come il Collegio docenti è valida se è presente la metà più uno dei suoi componenti e che le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi, salvo che disposizioni speciali prescrivano diversamente. In caso di parità, prevale il voto del presidente. Tale norma è stata ripresa integralmente sul testo unico della scuola ai sensi dell’art.37 commi 2 e 3. Bisogna anche aggiungere che in situazioni di delibera collegiale è lecito anche potersi astenere come confermato in una sentenza del Consiglio di Stato, n.7050 del 4 novembre 2003.Per cui è sempre opportuno chiedere al presidente del Collegio dei docenti, che poi è il dirigente scolastico, il voto esplicito di ogni delibera e la conseguente verbalizzazione del numero dei favorevoli, dei contrari e degli astenuti e nel caso si ipotizzi una qualsiasi forma di illegittimità è prudente fare scrivere a verbale anche la motivazione particolare della contrarietà al voto di delibera.Bisogna sapere che il verbale di un Collegio dei docenti, soprattutto in caso di delibere importanti, dovrà essere letto ed approvato con voto palese non più tardi del Collegio successivo. In tale occasione è possibile chiedere di integrare, modificare e precisare il verbale appena letto.Quindi una delibera per essere effettivamente valida e tale che ognuno possa assumersi la responsabilità dell’atto amministrativo, deve essere espressamente votata dalle singole componenti del Collegio che deve essere presente per almeno la metà più uno dei suoi componenti.

Compiti principali del Collegio

Tra le delibere importanti che spettano al Collegio dei docenti c’è quella sui criteri didattici di formulazione dell’orario, esplicitati anche nel PTOF, e della durata dell’unità di lezione all’interno del quadro definito dal Consiglio di Istituto.

A settembre, già al primo Collegio dei docenti, l’organo collegiale è chiamato ad approvare o modificare la proposta del piano annuale delle attività. Il dirigente scolastico non può modificare, una volta ricevuta la delibera del Collegio docenti, in modo unilaterale questo piano degli incontri collegiali, ma deve sempre proporre le eventuali modifiche al Collegio per altro voto deliberante.

Il Collegio docenti, formato dal personale docente di ruolo e non di ruolo in servizio nel circolo o nell’istituto, e presieduto dal dirigente scolastico, ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico del circolo o dell’istituto. In particolare, come disposto dall’art.7 del d.lgs. 297/94, cura la programmazione dell’azione educativa anche al fine di adeguare, nell’ambito degli ordinamenti della scuola stabiliti dallo Stato, i programmi di insegnamento alle specifiche esigenze ambientali e di favorire il coordinamento interdisciplinare. Esso esercita tale potere nel rispetto della libertà di insegnamento garantita a ciascun docente.

Tocca al Collegio docenti deliberare, ai fini della valutazione degli alunni e unitamente per tutte le classi, la suddivisione dell’anno scolastico in due o tre periodi.

Il collegio dei docenti, nell’ambito dei poteri a esso attribuiti dalla normativa vigente, e nel rispetto della libertà d’insegnamento garantita a ciascun docente cura l’elaborazione del Piano dell’Offerta Formativa adeguando, nell’ambito degli ordinamenti della scuola stabiliti dallo Stato, i programmi d’insegnamento alle specifiche esigenze ambientali.

In Collegio docenti si deve anche discutere di assegnazione dei docenti alle classi. A tal proposito il Collegio formula proposte al dirigente scolastico per la formazione, la composizione delle classi e l’assegnazione ad esse dei docenti, per la formulazione dell’orario delle lezioni e per lo svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal consiglio di circolo o d’istituto.

Sempre in Collegio docenti si provvede all’adozione dei libri di testo, sentiti i consigli di interclasse o di classe e, nei limiti delle disponibilità finanziarie indicate dal consiglio di circolo o di istituto, alla scelta dei sussidi didattici.

Anche in tema di aggiornamento e formazione è il Collegio docenti a decidere quali attività promuovere, sia sui temi che sui tempi, ma anche sui formatori.

Il Collegio docenti ogni tre anni elegge, nel suo seno e a votazione segreta, due docenti che fanno parte del comitato per la valutazione del servizio del personale docente, il terzo docente del comitato valutazione è eletto dal Consiglio di Istituto.
Infine programma ed attua le iniziative per il sostegno degli alunni portatori di handicap.

La dirigente ha agito in modo illegittimo

Per rispondere alla domanda della docente titolare in una scuola secondari di II grado della Toscana, appare evidente che se la dirigente scolastica non abbia fatto deliberare i docenti appartenenti al Collegio sul piano annuale delle attività e non abbia fatto eleaborare il PTOF al Collegio, ha gestito in modo illegittimo il suo ruolo di Presidente del Collegio docenti e la contestazione ha un evidente fondamento normativo. Il Collegio docenti non è affatto una Conferenza dei servizi in cui si informano i docenti delle decisioni prese dal dirigente in riunioni fuori dall’orario di servizio, ma tutto deve essere fatto in modo trasparente durante i Collegi docenti ufficiali con verbalizzazione della discussione e delle delibere.