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Il Papa a Montecitorio

Anche il tema della scuola, tuttavia, è stato affrontato da una specifica angolazione, quella di un Capo di Stato, anche se capo della chiesa cattolica, che parlava ai rappresentanti di un altro Stato. Una prospettiva diversa da quella consueta in cui il Papa esalta il ruolo e la funzione della scuola cattolica. Oggi Giovanni Paolo II ha parlato di scuola senza aggettivi.
Ha affrontato il tema indirettamente tutte le volte che nel suo discorso ha fatto riferimento alla famiglia, alla formazione, alla cultura, alle scienze, quando, cioè, ha ricordato il diritto dell’uomo alla formazione, quando ha voluto sottolineare il peso che la famiglia, cristianamente intesa come unione di un uomo e di una donna, ha per la formazione e la crescita della persona umana, quando ha reclamato la libertà dell’uomo nell’esercizio della cultura e delle scienze.
Ha, inoltre, affrontato il tema della scuola anche direttamente quando ne ha esaltato il ruolo ineliminabile per la formazione umana. Ha, però, evitato di distinguere la scuola in cattolica e laica. La sede odierna del suo discorso era troppo pregnante di significati perché il Papa facesse l’errore di esaltare la scuola cattolica. Tutto il suo discorso, infatti, è stato impostato alla più chiara e netta separazione dei poteri tra il Vaticano e lo Stato Italiano. La laicità dello Stato è risuonata più volte oggi a Montecitorio.
Più specificatamente, a proposito dei cambiamenti radicali del nostro tempo, il Papa ha detto che "aumenta la necessità di una solida formazione della persona". Ha aggiunto che "la formazione intellettuale e l’educazione morale dei giovani rimangono le due vie fondamentali attraverso le quali, negli anni decisivi della crescita, ciascuno può mettere alla prova se stesso, allargare gli orizzonti della mente e prepararsi ad affrontare le realtà della vita".
Per questo ha continuato con il dire che "una nazione sollecita del proprio futuro favorisce lo sviluppo della scuola in un sano clima di libertà, e non lesina gli sforzi per migliorarne la qualità, in stretta connessione con le famiglie e con tutte le componenti sociali".

Giuseppe Guzzo

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