Doccia fredda per una dirigente scolastica di un istituto comprensivo in provincia di Oristano.
Il giudice del lavoro della stessa città ha emesso, infatti, un decreto di condanna nei suoi confronti perché si era intromessa nella procedura di designazione del rappresentante dei lavoratori: una materia di stretta competenza sindacale. Ecco, in sintesi, come si sono svolti i fatti. La Rsu attiva presso l’istituto comprensivo aveva designato, al suo interno, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Dopo di che aveva indetto un’assemblea durante la quale la nomina era stata ratificata dai lavoratori presenti. Successivamente aveva comunicato tale designazione al capo d’istituto, in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa di settore.
Ciò non di meno, la dirigente, di propria iniziativa, aveva indetto nuovamente l’assemblea, in aperto dispregio della normativa, che conferisce tale potere solo ai sindacati, ed aveva indotto i presenti ad eleggere un nuovo rappresentante. Al che, i sindacati avevano presentato le loro giuste rimostranze ed avevano presentato ricorso al giudice del lavoro. Ricorso che veniva prontamente accolto, con relativa condanna della dirigente scolastica al pagamento della spese legali, fissate nell’ordine di 4 milioni di lire.
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