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Il problema della deviazione minorile

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La notizia dei due compagni di scuola che si sono accoltellati a Napoli ha avuto molto risalto, addirittura  a livello nazionale.  Nel primo annuncio ascoltato al tg è sembrato che si desse colpa alla scuola, anche se è successo fuori dalla scuola: il ragazzo forse aveva il coltello già a scuola, l’azione di bullismo era cominciata da tempo ed è sfociata nella rissa in strada…

Perciò qualcuno ha cominciato a dire che ci vogliono i metal detector a scuola, come accade negli Stati Uniti. Ma la scuola non c’entra niente, se non indirettamente. L’analisi che più ha centrato il problema  è stata quella del giudice minorile Pietro Avallone : le famiglie sono assenti, la scuola è  lasciata sola.

E’ capitato alla “Confalonieri”, ma poteva capitare a qualsiasi scuola di Napoli e non solo di Napoli.

Il problema della  devianza minorile si può affrontare dando più risorse e mezzi alle scuole cosiddette di frontiera (anche se la preside della “Confalonieri” rifiuta questa etichetta): più docenti, più collaboratori scolastici, finanziamenti di progetti ad hoc con l’ausilio delle associazioni che lavorano sul territorio, vera  e costante sinergia con psicologi e assistenti sociali.

Invece le scuole che affrontano ogni giorno quest’emergenza educativa (in un contesto di famiglie assenti o disgregate o comunque prive di valori etici),sono trattate al pari delle altre, anzi succede che sia finanziato il progetto delle scuole a rischio di una scuola del Vomero, contesto signorile di Napoli, e non dei Quartieri Spagnoli, contesto svantaggiato di Napoli, per fare un esempio che veramente è capitato. I docenti e i collaboratori scolastici in queste scuole di frontiera dove si svolge spesso il corpo a corpo con gli alunni, dovrebbero essere pagati di più, e anche, se permettete, i dirigenti scolastici che decidono di rimanere a lottare. Invece i docenti, se possono, con la scappatoia delle assegnazioni provvisorie e delle “ottimizzazioni” che quest’anno sono state date a tutti e a tutte, scappano da queste scuole, e arrivano i bidelli che nessun altra scuola ha voluto. In queste scuole dovrebbero insegnare i docenti migliori e più motivati, per questo dovrebbero essere pagati di più, e il dirigente scolastico dovrebbe poterli scegliere, perché non è facile insegnare in questi contesti difficili e ci vuole molto amore, ma anche tanta autorevolezza da far sì che siano rispettate le regole e svolto il compito di apprendere da parte degli alunni.

Ci vorrebbe anche una scuola diversa, ma questo è un altro discorso.