Attualità

Il prof dice all’alunno “cinese di m…”: processo-lampo per istigazione all’odio razziale?

La Tecnica della Scuola lo sostiene da tempo: cari insegnanti, spendetevi anima e corpo in classe, e fate attenzione a porvi nei giusti modi nei confronti dei vostri alunni. Quando si eccede nei toni e nelle espressioni, arrivando ad insultare un allievo, oltre a commettere una grave infrazione dal punto di vista etico-morale, rispetto al ruolo che si ricopre, si rischia di incorrere anche in pesanti azioni disciplinari. A volte, pure di carattere penale. Ancora di più quando l’alunno necessita di attenzioni particolari, perché disabile, Dsa, Bes o straniero.

Il fatto accaduto a Torino: l’ipotesi di istigazione all’odio razziale

Quest’ultimo caso è quello che sembra venirsi a configurare per un insegnante di Educazione tecnica di una scuola media di Torino, indagato per aver insultato nel corso dell’anno scolastico un alunno cinese.

L’insegnante è stato indagato per istigazione all’odio razziale, perché in un attacco d’ira aveva chiamato l’alunno straniero di 12 anni ‘cinese di m…’.

La scuola aveva segnalato l’episodio all’Ufficio scolastico regionale e la rappresentante di classe, a nome di altri genitori, aveva chiesto che il docente fosse sospeso dall’insegnamento.

L’applicazione della direttiva Spataro

Un’Ansa del 31 luglio riporta che il pubblico ministero Mario Bendoni ha chiuso le indagini e gli atti formali verranno notificati nelle prossime ore: questa è la prima applicazione delle direttive del Procuratore Capo di Torino Armando Spataro, presentate a inizio luglio per un più efficace contrasto dei reati motivati da ragione di odio razziale e discriminazione etnico-religiosa.

Nello specifico, i magistrati possono trattare come “prioritari” tutti i procedimenti che riguardano reati di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale e religioso, con indagini rapide volte all’individuazione dei responsabili.

Cosa potrebbe ora accadere al prof di Educazione Tecnica?

Nei confronti del docente, quindi, sembra pressoché certo che scatterà il processo. Parallelamente, scatterà anche la sanzione disciplinare, che va dal richiamo verbale sino alla sospensione dal servizio e a anche al licenziamento.

Quella di interrompere il rapporto di lavoro è tuttavia un’eventualità che difficilmente si andrà a concretizzare, a meno che il prof non si sia reso protagonista di precedenti analoghi.

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Mobilità 2024/2025, dopo gli esiti dei movimenti si potrà ragionare sulle assegnazioni provvisorie. Le domande si fanno metà giugno

Il prossimo 17 maggio saranno pubblici gli esiti della mobilità docenti di ogni ordine e…

06/05/2024

Graduatorie Ata: CSPI e sindacati chiedono al Ministro di mettere le scuole in condizione di garantire che entrino in vigore il 1° settembre

Ormai nella scuola siamo di fronte ad una emergenza dopo l’altra, non è ancora chiusa…

06/05/2024

Organico Ata Covid: segreterie in tilt e lavoratori penalizzati

In merito alla ricontrattualizzazione dei Collaboratori scolastici Pnrr e Agenda Sud si è creato è…

06/05/2024

La scuola non serve solo per la cultura, ma pure per trovare lavoro: Valditara insiste

I giovani per affermarsi non devono solo conoscere la teoria, ma anche la pratica: per…

06/05/2024

Organico Ata, Uil Scuola Rua: Serve cambio di passo. Immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili e ampliamento dell’organico

Riceviamo e riportiamo la nota della Uil Scuola Rua relativa all'organico del personale Ata per…

06/05/2024

Elezioni CSPI, si vota il 7 maggio 2024 dalle ore 8 alle 17: alcune indicazioni utili per elettori e commissioni

Sono previste per, domani, 7 maggio, dalle ore 8 alle 17, le votazioni per il…

06/05/2024