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Il supplente, un film sul docente che non riesce a lavorare all’Università e ripiega sulla scuola (con annessi colpi di scena)

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Dal 20 luglio è al cinema Il supplente, un film di Diego Lerman ambientato in un liceo della periferia di Buenos Aires. La storia è quella di un professore di letteratura, Lucio, che è nel pieno di eventi molto forti: separato con una figlia, padre malato di cancro e arrivato secondo al concorso per entrare di ruolo all’università. Tutti avvenimenti che gli fanno decidere di scegliere un’altra strada, quella dell’insegnamento a scuola. Così viene mandato nella periferia difficile della città, dove gli studenti della scuola hanno problemi tutti i giorni con le famiglie, con i criminali, sono senza sogni e senza soldi.

Ma ciò che esalta la presenza del docente è la ricerca del significato del proprio ruolo, grazie anche ai colleghi e ad avvenimenti cruenti che gli fanno comprendere qual è il suo compito. Durante l’anno scolastico la scuola è presa di mira da un gioco di potere tra istituzioni e criminali, ed è anche luogo in cui viene ritrovata della droga. Sta al supplente capire da che parte stare, se difendere gli studenti o appoggiare le istituzioni.

Il film è stato acclamato dalla critica ed è vincitore in Italia del Premio Cipputi 2023. Ma cos’è che lo ha reso diverso dagli altri film sulla scuola? Secondo il portale mymovies.it “è un film pieno di barriere. Ci sono tende, vetri, recinzioni, porte, staccionate, con gente da una parte e dell’altra, che a volte riescono a passare e altre volte no. E questi sbarramenti divengono spazi liminali quando investiti di significato familiare, sociale, politico, così da mutare in confini personali e collettivi”.

Avete visto il film al cinema? Fateci sapere cosa ne pensate.