Home Attualità In arrivo il wallet dell’identità digitale, sarà usato anche in ambito scolastico

In arrivo il wallet dell’identità digitale, sarà usato anche in ambito scolastico

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Anche l’Italia sta per lanciare il wallet IT, il portafoglio centralizzato dei servizi digitali, ecco come sarà e a cosa servirà.

Cosa è il wallet IT

Il Wallet IT è in sostanza un portafoglio digitale che può essere conservato come qualsiasi altra app nel nostro smartphone. È una sorta di contenitore in grado di comprendere, gestire e mettere a disposizione tutte le “nostre” identità pubbliche, quindi documento di identità , patente di guida codice fiscale.

Questo progetto (IT sta per Italia) nasce grazie all’iniziativa più ampia a livello Europeo chiamata European Digital Identity Wallet.

Il progetto UE dell’identità digitale

Nelle intenzioni della Commissione Europea, il Digital Identity Wallet (EUDI) dovrebbe diventare un nuovo strumento per consentire, ai cittadini di dimostrare la propria identità personale e condividere documenti elettronici con un semplice clic di un pulsante sul proprio telefono, accedendo facilmente e velocemente ai servizi online con la loro identificazione digitale nazionale, riconosciuta in tutta Europa. Il progetto si inquadra a livello UE nell’ambito della sovranità digitale, il rispetto dei diritti fondamentali, l’inclusione, l’accessibilità, l’uguaglianza, la sostenibilità e il rispetto dei diritti e delle aspirazioni di tutti.

Per arrivare all’EUDI, l’Ue ha lanciato un bando da 37 milioni per lo sviluppo dei primi progetti pilota. In particolare, ogni proposta deve nascere da almeno tre Stati membri e prevedere diversi casi d’uso, per mettere a fattor comune le esperienze virtuose e arricchire il wallet con una molteplicità di servizi, accessibili anche oltre i confini del singolo Stato.

I progetti pilota più noti al momento sono quattro:

Potenzial, che prevede l’apertura di nuova utenza telco o conto bancario, la digitalizzazione patente, i servizi governativi e la centralizzazione dei dati sanitari.

Secondo progetto chiamato NoBid usato per i pagamenti digitalizzati, poi abbiamo il

EU Digital Identity Wallet Consortium utilizzato per viaggi e turismo, pagamenti digitali e identità digitale per organizzazioni ed infine il Digital credentials for europe progetto che nasce per la formazione universitaria e scolastico con la centralizzazione del curriculum universitario e scolastico, certificazioni esami, partecipazioni a master, funzionalità del registro elettronico, pagelle scolastiche, voti , progetti specifici ecc..

La sicurezza dei dati alla base del progetto, anche la scuola sarà impattata

Molta importanza è data dal livello di sicurezza dei dati, essendo dati personali e quindi regolamentati dal GDPR, saranno previsti livelli di sicurezza di accesso diversi per tipo di contenuto acceduto. Il livello 2 che corrisponde al livello più basso di sicurezza con accesso dello spid e CIE ed un livello 3 per i contenuti ritenuti di maggior importanza e riservatezza. Come riportato da Agenda Digitale, il progetto prevedere l’integrazione del Wallet nell’App pubblica IO, quella lanciata dal Governo ai tempi del Covid e che piano piano sta crescendo con diverse funzionalità e servizi. Entrando nell’app IO con Spid o CIE (la carta di identità elettronica) troveremo quindi a breve anche le informazioni relative alla nostra identità di cittadino, con tutte le informazioni a corredo come ad esempio la tessera sanitaria, la carta di disabilità, o il codice di esenzione sanitaria. Ma il programma prevede anche l’inserimento sotto lo stesso wallet anche di altri documenti importanti come la patente o altri documenti privati utili, o dati che riguardano l’ambito scolastico ed accademico.

Un progetto questo dell’identità digitale centralizzata che comporta dei pro e dei contro.

Tra i pro possiamo sicuramente indicare la facilità di accesso ai servizi o ai prodotti digitalizzati senza doversi ricordare e memorizzare numerose credenziali di accesso ai vari sistemi informativi. Con un’unica app puoi fare tutto, dai pagamenti, alle visite mediche, agli esami universitari, fino a vedere perché no il registro elettronico.

Tra i contro rimangono i dubbi di dover centralizzare in un unico grande database tutti i dati sensibili dei cittadini con il tema sicurezza da gestire in maniera molto forte.