Categorie: Didattica

In Germania i prof profughi insegnano ai bambini profughi

La grande Germania non si smentisce e ancora una volta si dimostra all’avanguardia, lanciando una proposta che ha i toni dell’accoglienza e dell’ottimismo, in una Europa che giorno dopo giorno  piomba sempre di più nella paura dei profughi, nonostante Papa Francesco vada a Lesbo, proprio in queste ore, ad accogliere rifugiati e perseguitati.

“Refugee Teachers Welcome”: questo il programma dell’Università di Potsdam, la capitale del Brandeburgo alle porte di Berlino, con cui da questa settimana gli insegnanti profughi fuggiti dai loro Paesi apprenderanno le nozioni del sistema scolastico tedesco, seguiranno corsi intensivi di lingua e frequenteranno seminari di addestramento pratico.

L’obiettivo è quello di ottenere gli strumenti per fornire a loro volta istruzione ai piccoli rifugiati, molti dei quali incontrano difficoltà nel seguire lezioni scolastiche con insegnanti tedeschi: problemi di lingua e di differenti sistemi pedagogici.

Il progetto dell’università di Potsdam punta a formare un corpo docenti intermedio che aiuti i piccoli rifugiati a non restare indietro nell’apprendimento e a incamminarsi con più dolcezza verso il sistema scolastico tedesco.

La richiesta è enorme: tra i rifugiati è scattato il passaparola, sul tavolo dell’università sono arrivate 700 domande. Il primo corso partito è per 25 persone. Altri due sono previsti entro l’estate. Al termine di due semestri di corsi gratuiti, gli insegnanti profughi non riceveranno l’abilitazione tedesca all’insegnamento, ma un semplice certificato, col quale però potranno supportare gli insegnanti tedeschi nelle lezioni agli studenti stranieri.

Un’idea di come il progetto potrà funzionare viene da Brema, nel nord della Germania. In una scuola superiore del quartiere di Groepelingen, insegnanti profughi sono già al lavoro per supportare l’apprendimento dei piccoli rifugiati. Usufruiscono di un progetto pilota dell’Università di Gottinga, esteso anche al Land della Bassa Sassonia, che offre sostegno agli insegnanti fuggiti dalla Siria.

L’esperimento si trasformerà a breve in un progetto sistematico dell’università, simile a quello di Potsdam. 

Pasquale Almirante

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