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In Ungheria l’istruzione “rosa” impartita da donne è considerata causa di problemi mentali negli studenti di sesso maschile

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Sembra uno scherzo eppure non è così. Alcuni studiosi ungheresi, a quanto sembra vicini al Primo Ministro Viktor Orban, per conto dell’autorità che si occupa del controllo sulla spesa pubblica, hanno redatto un rapporto presentato al parlamento del paese in cui ci si concentra sul fenomeno dell'”istruzione rosa“, considerato altamente pericoloso. Il rapporto, presentato a luglio, ha ricevuto attenzione solo adesso dopo la diffusione in un articolo del giornale di orientamento socialdemocratico Nepszava, rimbalzando sui principali media a livello globale tra cui il The Guardian.

L’82% degli insegnanti ungheresi è donna

Ciò che si legge nel documento in questione ha dell’assurdo. Come riportato da Il Post e La Repubblica, nel testo si esprime preoccupazione per il fatto che la maggior parte degli insegnanti in Ungheria, l’82%, sia donna. Questo, secondo gli studiosi, avrebbe conseguenze negative nello sviluppo degli studenti maschi e addirittura per le sorti del paese stesso.

In particolare, nel rapporto si dice che “se l’insegnamento promuove tratti femminili come la maturità emotiva e sociale, il duro lavoro e l’obbedienza” si rischierebbe di avere innanzitutto “una sovrarappresentazione delle donne nelle università” e poi un vero e proprio impedimento della crescita ottimale dei maschi, tradizionalmente più predisposti a impegnarsi in attività imprenditoriali e ad assumersi rischi. Questi sarebbero così più soggetti a “problemi mentali e comportamentali”.

La condizione femminile in Ungheria

Ma c’è di più: il rapporto sostiene che tratti tipicamente maschili come la competitività e la creatività siano “necessari per lo sviluppo ottimale dell’economia”; in più l'”istruzione rosa” potrebbe causare “problemi demografici”, perché le donne con un alto livello di istruzione farebbero fatica a trovare partner con la stessa formazione, cosa che porterebbe a un calo delle nascite.

Nell’Ungheria governata da Orban, che guida il paese in maniera semi-autoritaria dal 2010, le donne sono tutt’altro che considerate alla pari degli uomini. Secondo lo European Gender Equality Index, un rapporto che valuta annualmente lo sviluppo dei paesi europei rispetto alla parità di genere in base ad alcuni indicatori, come salute, lavoro e istruzione, negli ultimi dieci anni l’Ungheria non ha praticamente fatto alcun progresso per appianare le disparità tra i sessi. Con 53,4 punti su una scala che arriva fino a 100 e 14,6 punti in meno rispetto alla media europea, l’Ungheria è al penultimo posto della classifica dei paesi membri dell’Unione Europea, davanti solo alla Grecia.