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Inclusione: 25 ore di formazione entro novembre, ma dal MI ancora nessuna notizia

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Con l’emanazione del Decreto del Ministro n. 188 del 21 giugno 2021 è stata data attuazione all’art. 1, comma 961, della legge di Bilancio 2021 che delinea per l’anno 2021 un sistema formativo che garantisca una conoscenza di base relativa alle tematiche inclusive per il personale docente non specializzato su sostegno e impegnato nelle classi con alunni con disabilità.

Come poi specificato dal MI, con nota del 6 settembre, il personale docente in questione, per l’anno scolastico 2021/2022, sarà invitato a frequentare un percorso di formazione su tematiche inclusive, secondo quanto previsto dal DM 188 citato.

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Ciascun docente dovrà avere accesso ad una unità formativa per complessive 25 ore sulle tematiche inclusive e sulle specificità presenti nella propria classe, attraverso corsi organizzati da singoli istituti o da reti di scuole.

È prevista una tempistica ben precisa: le attività formative dovranno concludersi entro novembre.

Ma si farà in tempo?

Tra le varie richieste dei Sindacati c’è anche la proroga di questo termine. Il Ministero si era detto disponibile a valutare lo slittamento, ma ad oggi non si ha ancora nessuna notizia.

La FLC CGIL ha anche presentato ricorso al TAR del Lazio per l’annullamento del DM 188 della successiva nota.

Non è in discussione il valore della formazione in sé, – si legge in una nota del Sindacato – specie su temi importanti e fondamentali come quello dell’inclusione scolastica, ma riteniamo illegittimo che essa sia stata definita in modo unilaterale dall’Amministrazione, con un evidente e pericolosa ingerenza in una materia che è di competenza degli organi collegiali e ha ricadute sul rapporto di lavoro, introducendo obblighi di servizio senza alcuna regolamentazione contrattuale”.

Il decreto ministeriale, inoltre, – conclude la FLC CGIL – estendendo il divieto di esonero all’intero orario di servizio, risulta contraddittorio rispetto alla legge di bilancio, che prevede l’attività di formazione “obbligatoria” senza “esonero dall’insegnamento“.

Siamo quindi in attesa della pronuncia del TAR.