Home Attualità Indagine sulla DAD: la parola a quasi 3000 docenti italiani

Indagine sulla DAD: la parola a quasi 3000 docenti italiani

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La Global Campaign for Education Italia, un movimento di associazioni, educatori, insegnanti, ONG e sindacati impegnato sui temi dell’educazione, è composta da varie organizzazioni, fra le quali Save the Children e Oxfam Italia; nata nel dicembre del 2008, è impegnata da sempre per la valorizzazione del ruolo dell’insegnante e per creare delle opportunità di confronto tra la scuola e il mondo del terzo settore.

La nuova ricerca condotta da GCE Italia ha voluto dare la voce agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado per conoscere le esigenze formative, avere informazioni aggiornate sul mondo della scuola e capire l’impatto della DAD. L’indagine è stata realizzata in collaborazione con AstraRicerche e ha coinvolto oltre 2.800 docenti in tutta Italia, che hanno raccontato le difficoltà quotidiane degli studenti, tra disagio in famiglia, problemi di connessione e la fatica di mantenere la concentrazione davanti a uno schermo.

I dati: le risposte del campione dei docenti italiani

Un primo dato interessante è che la didattica a distanza è stata percepita come un cambiamento di grande portata, che punta ad un ripensamento dell’insegnamento, lo afferma quasi l’80% degli insegnanti, che specificano con forza come il maggiore mutamento debba avvenire nelle modalità di valutazione (88,2%). Gli intervistati sostengono anche che dovrebbe essere obbligatoria la formazione dei docenti su metodologie e strumenti per la DAD (83,.2%) anche perché solo il 45,3% dei docenti si sentiva pronto quando è stato necessario utilizzarla e circa il 90% di loro afferma di avere visto crescere le proprie capacità di utilizzo degli strumenti.

Al campione di insegnanti è stato anche chiesto se la didattica a distanza avesse messo in luce le differenze tra gli studenti per le diverse possibilità in merito all’uso e accesso di hardware, al software, alla capacità di utilizzo degli strumenti da parte dei bambini e dei ragazzi ed in effetti circa l’83% di loro ha risposta affermativamente. Dalla ricerca emerge anche come il 69,2% del campione abbia rilevato svantaggi per gli studenti con bisogni educativi speciali, disturbi dell’apprendimento, disabilità. Complessivamente più di un docente su due lamenta difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi formativi (50,8%).

L’indagine ha anche posto interrogativi sul rapporto DAD e compiti e lezioni e più del 25% degli insegnanti intervistati ha segnalato che almeno metà classe è rimasta indietro, questo perché, secondo il 57,4% dei docenti, sono presenti situazioni di disagio in famiglia (per esempio mancanza di spazi dove studiare o seguire le lezioni, tensioni), seguita dallo scarso impegno dello studente (46%), ma anche da problemi di connettività (44,7%), di mancanza di strumenti (42%) e dalla limitata capacità di utilizzo del software necessario (25,9%).

Corpo docente “polarizzato”

Dall’indagine emerge nel complesso un corpo docente “polarizzato”, come spiegano i ricercatori di Astra Ricerche, infatti il 52.4% afferma che la DAD è stata complessivamente un’esperienza positiva (per il 18.6% poco o per niente e il 31.0% indica ‘così così’), per il 38.2% la DAD non deve interrompersi, ma un ampio 43.0% è contrario.

“L’insegnante è, al pari del personale sanitario, cruciale per la creazione di una società aperta e capace di affrontare le sfide del presente. Investire nella sua formazione, supportare il suo lavoro e rispondere alle sue necessità sono le azioni più oculate che qualunque governo dovrebbe intraprendere, se interessato realmente al benessere del proprio Paese. Dichiara dalle pagine del sito di GCE Emanuele Russo, Coordinatore della sezione Italia.

Vale la pena ricordare che tra gli obiettivi dell’indagine di Global Education vi è anche quello di avere un quadro di insieme che permetterà a quanti afferiscono a GCE di lavorare su strumenti, metodologie e attività da proporre ai docenti e alle docenti utili per sviluppare le competenze di cittadinanza degli studenti attraverso i programmi scolastici, incluse le ore di Educazione Civica che dal prossimo anno scolastico entreranno a far parte della didattica.

La sintesi della ricerca è disponibile online sul sito della Global Campaign for Education Italia, nella pagina dedicata https://www.gceitalia.org/post/indagine-gce-astraricerche