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Indicazioni Nazionali: il Ministro ne annuncia la revisione

E’ stata resa nota nella giornata del 31 gennaio la lettera del Ministro ai docenti che avevamo preannunciato qualche giorno addietro.
In apertura Fioroni coglie l’occasione per ripercorre il cammino percorso fin qui.
Fra i passi fatti nella direzione del miglioramento del sistema scolastico, il Ministro segnala la riforma degli esami di Stato, l’innalzamento dell’obbligo di istruzione a 16 anni, la valorizzazione dell’autonomia scolastica e il rilancio dell’area tecnico-professionale.
Ma a questo punto – annuncia il Ministro –  è necessario “aprire quel processo di revisione delle “Indicazioni Nazionali” ereditate dalla passata legislatura e che erano da considerarsi, a detta della stessa legge di riforma, un assetto pedagogico, didattico ed organizzativo transitorio”.
Fioroni chiarisce subito che “non è necessario stravolgere tutto ancora una volta, ma è certo che delle Indicazioni Nazionali non possono pretendere di dettare una pedagogia di Stato”
Il Ministro ha in mente insomma un percorso “leggero” che dovrebbe portare ad avere nuovi curricoli per il I ciclo di istruzione già a partire dal prossimo anno scolastico (come questo si possa conciliare con il fatto che i libri di testo si rifanno alle Indicazioni “morattiane” non viene però chiarito).
Secondo Fioroni bisogna “definire in modo chiaro quali sono quei livelli essenziali di apprendimento a cui gli studenti hanno il diritto di arrivare su tutto il territorio nazionale”.
” Occorre poi – aggiunge il Ministro – lasciare libertà alle singole scuole, ai consigli di classe e agli insegnanti perché possano raggiungere al meglio lo scopo loro affidato”.
E poi c’è l’immancabile richiamo al coinvolgimento del mondo della scuola e dei docenti in particolare.
Alla resa dei conti fatti Fioroni annuncia la costituzione di una Commissione di esperti, provenienti dal mondo della scuola e dell’università, a cui verrà chiesto di dare un contributo alla stesura delle nuove Indicazioni Nazionali.
“Al centro di tutto questo impegno – conclude Fioroni – dovrà esserci l’idea di persona, principio fondante e condiviso della nostra grande tradizione culturale, storica ed educativa”.
Per il momento i commenti sull’iniziativa del Ministro sono tiepidi se non ostili.
Di Menna (UilScuola) mostra apprezzamento per le buone intenzioni ma ricorda che non sarebbe male passare ai fatti, per esempio garantendo un’apertura e una rapida chiusura del contatto del personale della scuola scaduto ormai da un’anno.
Francesco Scrima (Cisl-Scuola) rivendica anzi in proposito lo stanziamento di altre risorse oltre a quelle già messe a disposizione dalla legge finanziaria.
Ironica (forse persino sarcastica) la presa di posizione di Cgil-Flc che ricorda al Ministro che in fatto di Indicazioni nazionali le scuole ne aspettano la cancellazione e basta. E poi una frecciata: “Manteniamo grosse riserve di tipo culturale e politico con le linee di progetto culturale che dalla lettera emerge, a partire dall’idea di “persona” al centro dell’impegno”.
Come dire: ma la discontinuità che noi chiediamo da almeno 6 mesi, dove sta ?

Per visionare la lettera del Ministro ai docenti, la nota prot. n. 2175 del 31 gennaio 2007, consulta il box “Approfondimenti”.

Reginaldo Palermo

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