Non è una novità: in tutti i Paesi del mondo sono le mamme ad occuparsi più da vicino della carriera scolastica dei propri figli e a stabilire relazioni periodiche con gli insegnanti. In Francia, ad esempio, uno studio appena pubblicato dall’istituto nazionale di statistica ha rilevato che i papà sono scarsamente coinvolti nella vita scolastica dei figli.
Eppure, una recente ricerca condotta in Inghilterra dal dipartimento dell’Educazione dimostrerebbe che un maggiore coinvolgimento dei padri nella vita scolastica dei figli produce enormi benefici in termini di profitto, di salute mentale, di lotta alla dispersione e alla micro-criminalità. Diffusa dalla stampa inglese, la notizia ha fatto rapidamente il giro della Gran Bretagna.
A Londra, in particolare, alcune scuole-pilota hanno sperimentato metodi alternativi per convincere gli uomini di casa ad avere un ruolo attivo nell’educazione dei propri figli, attività tradizionalmente percepita come femminile anche sull’altra sponda della Manica. Piuttosto che convocare le classiche riunioni in un’aula scolastica – spesso poco accogliente – alcuni presidi londinesi hanno invitato i papà nei pub cittadini, in orari serali.
Accompagnate da un buon boccale di birra, le riunioni hanno prodotto effetti positivi: più di trenta papà di ragazzi in situazione di insuccesso scolastico si sono lasciati convincere ad aiutare seriamente i propri figli, soprattutto a leggere e a scrivere. Il Ministro dell’Educazione plaude all’iniziativa, che potrebbe aprire una nuova era nel mondo, spesso inquieto, dei rapporti tra padri e figli.
