Pnrr, Its, crisi energetica e classi pollaio. Sono tanti gli argomenti toccati dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi questa mattina Radio 1:
“Abbiamo investito i fondi del Pnrr innanzitutto per trovare delle scuole che siano adeguate alla nostra epoca. Abbiamo già attribuito 10 miliardi per l’edilizia, abbiamo avuto anche il contributo di grandi architetti che ci hanno spiegato cos’è oggi una bella scuola”
“La riforma degli Its l’abbiamo già avviata, abbiamo già dato le prime risorse, adesso metteremo le prime risorse per i laboratori polo. Stiamo facendo anche le scuole per gli adulti, quelle che chiamiamo Cpia”.
“Il governo non ha mai affrontato questo tema, capisco che ci siano problemi con il costo dell’energia, è un problema che coinvolge tutto il Paese. La scuola ha bisogno di presenza, chiara ed esplicita e non soggetta all’andamento del prezzo del gas, ci sono altri ambiti in cui si può e si deve risparmiare. La scuola dev’essere lasciata in condizioni di lavorare al meglio”.
“Abbiamo concordato e mantenuto l’impegno di mantenere lo stesso numero totale di insegnanti che noi avevamo nel 2019, fino al 2026 – afferma Bianchi – nonostante la fortissima caduta demografica. Nel 2022/23 avremo nelle nostre classi, rispetto al 2020/21 300mila ragazzi in meno, in particolare nelle scuole dell’infanzia. Stiamo riducendo in tutta Italia il numero degli studenti per classe. Le classi sopra il numero di 27 alunni sono l’1% e il 10% di classi sono sopra i 24, quindi il 90% sono sotto i 24 studenti. In 10 anni perderemo oltre 1 milione di ragazzi”.
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