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Insegnante funzione-obiettivo: identikit

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Certamente gli esiti della ricerca, resi noti nella giornata del 27 gennaio in occasione di un convegno provinciale, non sono estensibili automaticamente al territorio nazionale ma assumono un forte valore paradigmatico se si considera il fatto che l’indagine ha coivolto più di 1.300 docenti sul totale dei circa 1.800 che – in provincia – ricoprono un incarico.
La ricerca – condotta mediante un questionario – mette in luce soprattutto due elementi: le caratteristiche della popolazione coinvolta – gli insegnanti F.O. – e le esigenze formative ritenute più urgenti.
Ne emergono dati interessanti, per certi versi sorprendenti: nella scuola materna ed elementare gli insegnanti F.O. sono mediamente più giovani; i più anziani si trovano invece nei licei classici dove almeno un su tre ha più di 50 anni.
L’attribuzione degli incarichi ha rispettato ampiamente le regole delle pari opportunità fra maschi e femmine: infatti le percentuali calcolate in base al sesso rispettano nel complesso la suddivisione complessiva fra maschi e femmine; tale regola non sembra valere però nella scuola elementare dove, ad una presenza del 9 per cento di maschi, corrisponde il 14 per cento di insegnanti F.O. di sesso maschile.
Ma – nel corso della attività formative – cosa vorranno approfondire gli insegnanti incaricati di F.O.?
L’indagine offre una chiave di lettura che potrà essere molto utile a chi dovrà organizzare i corsi; due sembrano infatti i centri di interesse prevalente: il tema della comunicazione e della relazione raccoglie il consenso di quasi un insegnante su 2 e la stessa preferenza viene espressa nei confronti degli aspetti normativi del nuovo contesto di autonomia scolastica.
Ricorrendo  a strumenti di elaborazione statistica alquanto sofisticati i ricercatori sono riusciti anche a mettere in evidenza gli atteggiamenti dei docenti nei confronti dell’innovazione in atto: i più entusiasti e desiderosi di confrontarsi con il nuovo si trovano nella scuola materna ed elementare mentre nella scuola superiore sembra confermarsi un orientamento più "tradizionale" o quanto meno "attendista".