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Insindacabile la libertà di insegnamento, il ds non può sanzionare nel merito

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Una lettrice ci chiede se è nei poteri del dirigente scolastico procedere disciplinarmente contro un docente, anche con una sola censura, riguardo il metodo di insegnamento, l’uso delle griglie di valutazione e lo svolgimento delle attività didattiche proposte agli studenti.

Libertà di insegnamento

C’è da dire che le modalità di insegnamento di un docente non possono mai essere oggetto di azioni disciplinari da parte del dirigente scolastico, questo perché attengono alla libertà di insegnamento del docente.

La libertà di insegnamento è un principio costituzionale importante, infatti all’art.33 della nostra Costituzione è scritto: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi…”.

Insindacabilità

Nell’ultimo rinnovo del contratto scuola, quello 2016-2018, all’art. 29, riferito alla responsabilità disciplinare per il personale docente ed educativo, le parti avevano convenuto sulla opportunità di rinviare ad una specifica sessione negoziale, da svolgersi entro il luglio 2018, a livello nazionale la definizione, per il personale docente ed educativo delle istituzioni scolastiche, della tipologia delle infrazioni disciplinari e delle relative sanzioni.

In tale art. 29 è chiaramente scritto che il soggetto responsabile del procedimento disciplinare deve in ogni caso assicurare che l’esercizio del potere disciplinare sia effettivamente rivolto alla repressione di condotte antidoverose dell’insegnante e non a sindacare, neppure indirettamente, la libertà di insegnamento.

Il ds non può sconfinare

A volte capita che per lamentele dei genitori contro un insegnante, il dirigente scolastico interviene a gamba tesa sul metodo di insegnamento e sul metodo di valutazione, cercando di esercitare il suo potere dirigenziale su questioni che afferiscono alla libertà di insegnamento. Il dirigente scolastico che sconfina nel suo ruolo, tanto da pretendere modifiche di valutazioni e di metodo di insegnamento, commette un errore strategico.

Bisogna però aggiungere che, per quanto riguarda la valutazione degli studenti, il docente di una disciplina, in fase di scrutinio, propone un suo voto o un suo giudizio, ma sarà poi il Consiglio di classe a ratificarlo o a decidere, con motivazione da verbalizzare, di modificarlo. Questo significa che i voti riportati in pagella scaturiscono da un confronto collegiale.