La pandemia e la didattica a distanza hanno fortemente penalizzato gli apprendimenti degli alunni ed i test delle prove Invalsi hanno certificato che gli studenti hanno gravi lacune in italiano e in matematica e che in queste discipline non hanno ottenuto adeguate competenze. L’allarme dei seicento docenti universitari e dei linguisti italiani che poi cadde nel vuoto già certificò il fallimento delle competenze degli studenti in lingua italiana, come pure l’allarme lanciato dai matematici per le competenze logiche e matematiche.
La pandemia e la dad hanno dato la “mazzata” agli apprendimenti e ora occorre ripartire da zero. Insomma per la scuola sembra essere ritornato l’anno “zero”. In cui bisogna resettare tutto e ricostruire tutta la scuola dalle fondamenta. Purtroppo questa è la situazione reale. In controtendenza ai dati delle prove Invalsi si sono avuti agli Esami di maturità dei voti molto elevati che hanno certificato anche competenze elevate.
E questi studenti come se la caveranno all’Università? Riusciranno a confermare la votazione e le competenze acquisite? Insomma una situazione veramente preoccupante per la scuola che è un “malato” da curare. Quindi necessita una inversione ad U per l’istruzione se vogliamo agganciarci all’Europa e stare al suo passo.
Mario Bocola
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