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Io, docente, guadagno circa 1.000 euro e ne spendo 450 per arrivare a scuola

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Sono una docente di Salerno, ho 53 anni e sono entrata di ruolo nel 2015 con legge 107.

Ogni mattina viaggio per raggiungere la città di Potenza, attuale sede di titolarità, naturalmente in auto (la scuola ha due sedi e devo spostarmi durante il giorno da una sede all’altra).

Non possiedo i presupposti per avere assegnazione provvisoria, dunque viaggio. La fatica è tanta ma anche la passione per il mio lavoro, quindi mi sveglio ogni giorno alle 5.15 per arrivare puntuale alle 8.05 in classe.

Ci sono poi quelle giornate che iniziano alle 5.30 e finiscono alle 20.00, mi riferisco ai giorni in cui si svolgono i consigli, collegi, ricevimento genitori, dipartimenti e scrutini.

La mia residenza è Salerno dove vivo con la mia famiglia. Ogni anno produco domanda per il trasferimento ma purtroppo, nonostante il punteggio elevato, non riesco ad avvicinarmi alla mia famiglia.

Ora la domanda che rivolgo al Ministro Valditara è la seguente: “Noi docenti lontani da casa non avremmo diritto ad un’integrazione dello stipendio per il servizio che prestiamo?”

Il mio stipendio al netto delle spese mensili è di circa 1.000 euro, perché circa 450 euro al mese le spendo in carburante e manutenzione auto.

Ho conseguito una laurea in Economia, ho superato un concorso pubblico, ho diversi Master, ritengo di essere una brava insegnante, ma non ho diritto al ricongiungimento familiare né ad uno stipendio dignitoso che ricompensi i sacrifici che ho fatto e che continuo a fare.

Rosanna Ripa

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