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Iscrizioni alunni 2024/25: calo del classico, risultato modesto del 4+2, flop del Made in Italy. Ne parliamo con Mario Rusconi (ANP)

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In attesa di disporre di numeri più precisi e più analitici abbiamo iniziato a raccogliere qualche parere sugli esiti delle iscrizioni degli alunni per il 2024/25.
Parliamo Mario Rusconi, presidente ANP Roma.

Ha voglia di fare un primo commento a caldo?

I dati appena pubblicati sulle iscrizioni alle scuole superiori indicano alcune linee di tendenza da esaminare con attenzione.

In molti sottolineano il fatto che il liceo classico sta perdendo progressivamente il proprio fascino. Cosa ne pensa?

La scarsa adesione al liceo classico impone una riflessione sulla riconosciuta valenza formativa delle discipline del mondo antico, che necessitano però di essere rivitalizzate da una funzionale contaminazione con le tematiche dell’attualità dall’ambientalismo alle fonti energetiche alla risoluzione dei conflitti.

Che ne dice invece dei 1700 iscritti (o poco meno) alla sperimentazione dei percorsi tecnologico-professionali?

Il tema del 4 più due, vale a dire quattro anni di istituto tecnico professionale, a cui seguono due anni di istituto tecnico superiore, una sorta di mini laurea ha trovato invece una discreta adesione delle famiglie trattandosi tra l’altro di un progetto sperimentale che dovrà in seguito essere normato per legge.

Perché secondo lei?

A mio parere per un duplice motivo.
Intanto con quattro anni invece di cinque si è in linea con le tendenze della scuola superiore un po’ in tutta Europa; e poi c’è forse il fatto che molti studenti apprezzano la possibilità di accedere dopo i 4 anni a questa sorta di mini laurea che è l’Istituto tecnico superiore Academy.
Mini laurea che, non dimentichiamolo, dà la quasi certezza un posto di lavoro richiesto dal mondo dell’industria e della produzione.

E del Made in Italy che ne dice?

Si tratta certamente di dati poco positivi. Probabilmente la proposta del Made in Italy ha bisogno, nel corso dei prossimi anni, di essere meglio definita e soprattutto tempestivamente comunicata alle famiglie che poi sono appunto le destinatarie dell’offerta.