Solo Piemonte, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia sono sopra la media e si situano tra le regioni che tengono il passo con l’innovazione. E’ quanto emerge da due rapporti della Commissione Ue che valutano il grado di innovazione dei 28 e delle loro regioni. “L’Italia – ha detto il vicepresidente Antonio Tajani – e’ un paese che arranca”.
L’Italia, nell’analisi che fa l’ ‘Innovation Union Scoreboard’ della Commissione Ue, resta come già nelle precedenti edizioni tra i penultimi ‘in classifica’, gli “innovatori moderati” al di sotto della media Ue. “Il suo rendimento innovativo – si legge nel rapporto di Bruxelles – è cresciuto costantemente fino al 2012, registrando un lieve calo nel 2013”. E se “la resa innovativa del paese rispetto all’Ue è cresciuta, raggiungendo l’80% nel 2013”, l’Italia presenta comunque ancora “risultati inferiori alla media unionale per la maggior parte degli indicatori”. Tra i punti deboli, il basso numero di dottorandi extraeuropei e di pmi innovative che collaborano con altre, mentre i punti di forza relativi stanno nelle co-pubblicazioni scientifiche internazionali e nei disegni e modelli dell’Ue.
Alcuni indicatori sono però in miglioramento, tra cui una “forte crescita” per quanto riguarda i dottorandi extraeuropei, le entrate dall’estero derivanti da licenze e brevetti, le co-pubblicazioni scientifiche internazionali e i marchi. Si registra invece un “rallentamento della crescita” negli investimenti di capitali di ventura, nelle spese per l’innovazione diverse da quelle per attività di ricerca e sviluppo, nei disegni e modelli dell’Ue e nell’occupazione in attività a elevata intensità di conoscenze. Nel gruppo degli innovatori moderati, di cui l’Italia è alla guida, vi sono anche Croazia, Repubblica ceca, Grecia, Ungheria, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Spagna.
I primi della classe restano invece i paesi nordici: leader dell’innovazione sono Danimarca, Finlandia, Germania e Svezia.
Con una performance sopra o nella media Ue, sono invece i paesi che ‘tengono il passo’, ossia Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Slovenia e Gran Bretagna.
In termini complessivi, dallo studio di Bruxelles emerge come l’Europa stia colmando il divario con gli Usa e Giappone, ma le differenze tra i 28 rimangono ancora considerevoli, riducendosi lentamente. A livello regionale, il gap dell’innovazione si sta allargando e in quasi un quinto delle regioni dell’Ue il rendimento innovativo è peggiorato. (Ansa)
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