Una baby pensionata da record in provincia di Udine. Si tratta di una ex collaboratrice scolastica che, dopo 14 anni e 6 mesi di contributi versati, a 29 anni, ha imboccato la strada della pensione così come prevista dal decreto Rumor del 1973.
Il decreto era destinato ai dipendenti pubblici che avessero lavorato per 14 anni, sei mesi e un giorno, se donne sposate e con figli; meno generose le condizioni per gli altri, ossia 20 anni per gli altri statali, 25 anni per i dipendenti degli enti locali.
In 17mila hanno smesso di lavorare a 35 anni di età mentre altri 78mila sono andati in pensione tra i 35 e 39 anni.
I baby pensionati, così come segnala Il Sole 24 Ore, incassano durante la loro vita almeno il triplo di quanto hanno versato durante la loro attività lavorativa.
In Italia sono oltre 500mila i lavoratori andati in pensione prima dei 50 anni. Un fenomeno che al nostro paese costa lo 0,4% del Prodotto interno lordo.
La baby pensionata, adesso, ha 64 anni, è nonna e prende ancora il 94% dello stipendio di quando ha lasciato il lavoro. Ha ricevuto fino ad ora più di 200mila euro.
Così come segnala il Corriere della Sera, nel suo paese, Pozzuolo, sono in tanti a non vedere la cosa di buon occhio, ma la pensionata, restia a rilasciare dichiarazioni e tesa a difendere strenuamente la sua privacy, si limita a dire: “Sì, quella pensione se l’è goduta”.
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