Tuttavia le 150 mila assunzioni saranno spalmate su più anni, a copertura del turn over e, comunque, dei soli posti vacanti e disponibili. Il problema è, sostiene pure Italia Oggi, dove trovare i soldi. I luoghi più probabile sembrano essere: i tagliati agli esoneri dei collaboratori dei dirigenti, i comandi presso altre amministrazioni e gli esoneri presso le associazioni che si occupano della cura dei tossicodipendenti.
E poi: il blocco della contrattazione collettiva fino al 2018 e la cancellazione degli scatti di anzianità, i cosiddetti gradoni. Di conseguenza una stilettata contro, sia i precari e sia i docenti di ruolo, le cui retribuzioni già hanno perso circa il 10 per cento del potere di acquisto.
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In ogni caso, occorre dire, il ciclone del precariato, coi 150 mila docenti sempre più giustamente infuriati, si è formato nel corso di un ventennio circa e di cui Renzi e questo governo non hanno colpa. Il fatto che stiano tentando di porvi rimedio, in un modo o nell’altro, anche su imperio della Corte di giustizia europea, non può essere giudicato del tutto negativamente.
Mancano le risorse, benchè una politica seria di lotta alla grande e lussuosa evasione non si voglia fare, e sulle poche risorse, tasse comprese, si fanno i conti.
In ogni caso Renzi non ci ha stupito, in compenso lo possiamo solo compatire
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