Categorie: Politica scolastica

La delega sul ‘made in Italy’ porterà risorse a musica, cultura, arte, moda e cucina

“Le materie per cui siamo riconosciuti nel mondo come geniali sono state considerate nel nostro Paese di serie ‘B’”.

A ricordarlo, il 10 maggio, è stato il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, annunciando le intenzioni del Governo sul fronte del potenziamento dell’arte e della musica italiana nell’ambito della formazione.

Le esternazioni di Faraone sono giunte visitando il Conservatorio ‘Luisa D’Annunzio’ di Pescara, che si trova nello storico Palazzo Mezzopreti, struttura ottocentesca di proprietà della Provincia, restaurata nel 2005 e considerata uno dei ‘gioielli’ della città.

Alla visita hanno preso parte, tra gli altri, il Prefetto Francesco Provolo, il presidente del Conservatorio, Enzo Fimiani, il presidente della Provincia, Antonio Di Marco, e l’assessore comunale alle Politiche culturali, Giovanni Di Iacovo.

Durante la visita si è svolta anche una breve esibizione di flauto traverso e chitarra da parte di due studenti del Conservatorio pescarese.

 

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Il rappresentante del Governo Renzi ha tenuto a dire che i provvedimenti su musica e arte, in via di attuazione, sono in controtendenza: “abbiamo investito tanto: sia sulla musica a scuola sia nei conservatori stiamo investendo risorse e stiamo costruendo anche una riforma per far sì che queste strutture lavorino al meglio”.

“La prospettiva per questo conservatorio come per tutti i conservatori d’Italia – ha sottolineato – è di entrare in un circuito che valorizzi questo settore. Abbiamo in discussione una delega sulla Legge 107, la delega sul ‘made in Italy’, di cui si parla poco perché fa poca polemica, che è quella su cui noi concentreremo più risorse perché ci serve potenziare tutti i settori per cui nel mondo ci riconoscono come punto di riferimento: la cultura, l’arte, la musica, la moda, la cucina“.

“Stiamo creando un progetto complessivo. L’investimento è economico, ma anche di strategia. Sicuramente è un settore in cui si crea occupazione, ma a noi interessa soprattutto costruire e strutturare un elemento culturale importante per il Paese”, ha concluso Faraone.

 

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Alessandro Giuliani

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