Home I lettori ci scrivono La didattica per Emozioni. Il coraggio di una Scuola che vuole bene

La didattica per Emozioni. Il coraggio di una Scuola che vuole bene

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Quando qualche giorno fa ho incontrato gli studenti della scuola “Dante Alighieri” di Lucera (FG), ho visto plasticamente ciò che avevo sognato pubblicando il mio testo OLTREmondo. #viaggio #scelgo #sono. Anzi, molto ma molto di più. Ho visto studenti e docenti che hanno incontrato non solo una storia e dei laboratori che hanno definito “nuovi e creativi”, quelli proposti nel volume per capirci. Ho toccato con mano l’entusiasmo. L’entusiasmo di fare-scuola con un metodo che mettesse in auge le emozioni. E non solo quelle degli adolescenti, ma anche quelle dei docenti. Ci si è messi tutti in gioco. Le attività di scrittura creativa, la ricerca di immagini e ricordi, la bellezza del condividere esperienze ha portato tutti a sentirsi pienamente coinvolti. E ad imparare emozionandosi.

La scrittura di OLTREmondo è stata pensata proprio con questo obiettivo: pensare ad una didattica per-emozioni. Capace, cioè, di suscitare quegli stati d’animo che permettono di immedesimarsi e di fare leva anzitutto sulla memoria emotiva per imparare, poi su quella cognitiva. Non è un manuale. Anzi, è un manuale del fare. È esperire per rendersi conto della preziosità della memoria affettiva come veicolo imprescindibile per imparare davvero. Per imparare e non dimenticare.

E così, contenuti disciplinari si sono incrociati con l’educazione alla cittadinanza. Un percorso umanizzante, così “effervescente” da portare ad una produzione di immagini e testi da parte degli studenti di un’evocatività fuori misura. Come nella pagina di diario di Benedetta (3^G), vincitrice del concorso letterario “COPPA OLTREmondo”: il passaggio alle superiori ricalca le mille domande del protagonista della storia, nella ricerca di un coraggio per affrontare la vita anche “in orizzontale”, accogliendo le sfide andando oltre la noia e le arrese del proprio letto. Come il capitolo inventato ex novo da Sofia Forte (3^D), che fa incontrare Mario, Alberto Sordi e Coco Chanel nel viaggio attraverso il Purgatorio di OLTREmondo: «Usa la tua immaginazione per creare l’immagine di te da grande che preferisci, adesso è il tuo momento, se non crei adesso la sottogonna del tuo nuovo abito, un domani il tuo vestito sarà floscio e nessuno lo noterà mai. Quest’esempio ti fa capire che adesso è il momento di creare la tua personalità (il vestito), che si poggia su solidi ideali (la sottogonna)». Come i messaggi in bottiglia, risposte al messaggio in bottiglia di Mario con cui si chiude il libro. Come il “cartellone animato”, che riproduce il Purgatorio dantesco con i personaggi incontrati in OLTREmondoe con i protagonisti (Mario e Alberto Sordi, novello Virgilio) dinamicamente “spostabili”.

Il progetto di questo testo si avvia, ora, ad un secondo step: quello di TIME STATION. Incontri al Binario 1, un altro pezzo di strada da proporre al mondo della Scuola per camminare insieme andando oltre l’insegnamento e l’apprendimento. Acquisendo una volta per tutte la certezza che la didattica è efficace solo quando diviene formazione: intercettare le emozioni dell’altro, scoprire le sue potenzialità, dare credito ad esse, fare leva su quelle per far emergere la “forma” propria dello studente, la sua inimitabile identità. Per voler bene a quella “forma”, investire su di essa. Perché lo studente senta che la Scuola gli vuole bene, che la Società gli vuole bene. Perché lo studente giunga a volersi bene, investendo sul percorso formativo di anni preziosi e irrecuperabili: quelli della crescita scolastica.

Michele Di Gioia

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