Home I lettori ci scrivono La dispersione scolastica: un metodo alternativo per combatterla

La dispersione scolastica: un metodo alternativo per combatterla

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Il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi è intervenuto, il 23 marzo, alla Commissione Lavoro del Senato e ha illustrato i lavori in corso sulla dispersione scolastica; abbandono che si manifesta, in particolare, tra i 14 e i 16 anni. Per superare tale disfunzione sono allo studio percorsi d’orientamento verso il mondo del lavoro, dal secondo anno della secondaria di primo grado.

Un’affermazione che, in estrema sintesi, riconosce l’impraticabilità generale del principio che prevede di elevare il livello di educazione e d’istruzione personale di ciascun cittadino. Un orientamento che cura la ferita, ma non ne identifica l’origine: l’assenza di un’adeguata motivazione all’apprendere.

Il voto è oggi utilizzato come stimolo esterno al senso dell’azione compiuta: è il premio per lo studio fatto. Deve invece essere la misura del grado di conseguimento dei traguardi di ricerche coinvolgenti.

Le nuove tecnologie dell’informazione possono essere la carta vincente. Il loro significato non deve essere ridotto all’aspetto strumentale, al digitale: l’informatica ha rivoluzionato il nostro modo di pensare, di agire, di essere; i giovani vivono in quel mondo.

L’approccio informatico alla realtà si caratterizza per la percezione e la definizione di problemi, per la loro modellazione, per la formulazione e la concretizzazione d’ipotesi, per la comunicazione all’elaboratore, per l’ottenimento di risultati e per il loro controllo, che si esercita capitalizzando gli scostamenti obiettivi-esiti.

Le attività scolastiche dovrebbero simulare tale ambiente: ecco alcuni esempi.

Percezione e formalizzazione di problemi. Gli studenti sono stimolati da Archimede che salta fuori dalla vasca da bagno e, nudo com’era, corre per le strade gridando eureka. Una simulazione consentirà loro di ricercare e formulare la regola del galleggiamento. In rete “Laboratorio di matematica: Archimede” contiene un foglio elettronico che facilita la sperimentazione.

Modellazione. Il lavoro di classe focalizzerà il pensiero di Pitagora che ha teorizzato sia esperienze egizie di cinquemila anni fa, sia quelle babilonesi risalenti al 1.800 a.c., sia quelle cinesi di tremila anni fa. In rete “Laboratorio di matematica: Pitagora”, descrive la risposta di due classi quinte della scuola primaria.

Formulazione e concretizzazione d’ipotesi. Compito da svolgere a casa. “Quando ogni corda di una lira è accordata in modo lidio e tutte vengono toccate una per una, senza essere suonate insieme in un’armonia, certamente ognuna darà da sola la nota giusta. Ma l’armonia che si ottiene quando vengono suonate insieme è chiaramente diversa dal suono di ogni corda preso singolarmente. Poiché l’associazione di tutte crea una forma che non è presente nell’accordo spezzato. Così la tonalità dell’armonia che si ottiene quando tutte le corde suonano assieme (anche se sono distanti tra loro) è diversa dalla tonalità ottenuta suonando ogni corda singolarmente, eppure è la stessa cosa, nel senso che nessun suono si aggiunge ai suoni singoli quando essi esprimono nella loro unione la forma dell’armonia.” J. Philoponos – VI secolo d.C.

Inventa un proverbio per compendiare (riassumere) in un contesto diverso il concetto sopraesposto. Max dieci parole.

Concludendo. Il contenimento della dispersione scolastica non si ottiene con interventi strutturali o migliorando le attività d’insegnamento: è necessario sviluppare una didattica ascendente che, partendo dall’esperienza dei giovani, faccia evolvere le loro capacità di ricerca, potenzi e promuova competenze, aumenti le loro conoscenze.

Enrico Maranzana