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La Germania non vuole gli studenti cinesi

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La ministra dell’istruzione tedesca invita “a vigilare” su possibili 007 cinesi che si spacciano per studenti universitari. 

Intervistata, la ministra ha ribadito il rischio di spionaggio industriale e scientifico da parte di borsisti cinesi che frequentano le università tedesche, appoggiando di fatto la decisione dell’Università Federico Alessandro di Erlangen-Norimberga (Fau) di tenere fuori dalle aule i dottorandi con borsa di studio del governo cinese per “possibile pericolo di spionaggio”.

“La Cina sta diventando un concorrente sempre più forte e un rivale sistemico nel campo della scienza e della ricerca”, ha detto ancora la ministra, invitando a non accettare più borsisti finanziati esclusivamente dal China Scholarship Council (Csc), gestito direttamente da Pechino.

Secondo la ministra, un ateneo bavarese, che è legato a doppio filo all’industria tedesca nel campo della ricerca, “ha reagito perché la libertà di opinione e la libertà scientifica, sancite dalla Legge fondamentale tedesca, non possono essere pienamente esercitate dai borsisti del Csc per via delle modalità di assegnazione delle borse di studio”. Le quali aumenterebbero “i rischi di spionaggio scientifico”. “La decisione della Fau – ha aggiunto – dovrebbe indurre anche altre istituzioni a rivedere le condizioni della loro collaborazione con il Csc”.

La Germania dunque teme azioni di spionaggio messe a segno in campo industriale da Pechino ma solo recentemente ha concretamente inasprito le sue relazioni in risposta alla “maggiore aggressività” del gigante asiatico. 

Lo stesso cancelliere Olaf Scholz aveva chiarito che la Germania intende sforzarsi maggiormente per ridurre in futuro le “dipendenze critiche” dalla Cina pur “senza tagliare i ponti con questo mercato vitale per la sua industria”.