Categorie: Attualità

La ministra al Sangiorgi di Catania: le nostre domande “in fuga”

Non ha ritardato la ministra dell’istruzione, Valeria Fedeli, all’appuntamento (previsto per le 15,30) di Catania, allo storico Teatro Sangiorgi.

Così come ha voluto spiegare il sindaco Enzo Bianco, accogliendo l’illustre ospite alla presenza della quale poi si è dato il via al G7 dei giovani.

Ma c’era pure il Magnifico rettore, Francesco Basile che ha salutato, ringraziato anche lui e accolto la nostra ministra alla quale, in un secondo momento, tra selfie con alunni e insegnanti,  anche noi ci siamo appropinquati, senza difficoltà, bisogna dirlo, seguendo solo lo sfarfallio della sua rossa capigliatura e dei suoi boccoli sbarazzini.

“Ministra, quando ci viene a trovare alla Tecnica, così come aveva promesso?”: abbiamo subito chiesto stringendole la mano con tutto il calore di cui disponiamo e la fiducia che è riuscita a elargire nel breve tempo del suo governo al Miur. E lei ha in ugual misura ricambiato, mentre i suoi occhi danzavano, scrutando e interrogando, con quella capacità che solo una grande politica, avvezza ai bagni di folla e ad affrontare platee intere, sa fare.

“Non me lo hanno ricordato! Sarà per la prossima volta”, è stata la immediata risposta di questa donna che teine in mano i destini di quasi un milione di addetti, tra docenti e personale.   

Chiaro poi il suo intervento sul palco dello stupendo teatro liberty etneo, con invito ai ragazzi a essere sicuri delle loro idee e delle loro preposte al G7 degli studenti, in svolgimento nei prossimi giorni, e alla scuola a farsi interprete dei grandi cambiamenti che stanno interessando l’umanità intera, questione femminile compresa di cui Fedeli si sta facendo, con merito, paladina.

Tuttavia il nostro obiettivo era soprattutto un altro: farle delle domande intorno ai gravosi problemi che riguardano il personale della scuola e le loro sorti, contrariamente a quanto altri giornalisti, Tv comprese, si limitavano a chiedere: vaccini, migrazione, integrazione, ecc.

 

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E infatti con la redazione avevamo preparato una batteria di soli 5 quesiti, eccoli:  

1) Ministra, lei ha detto che vuole chiudere il rinnovo del contratto entro il 2017: è un auspicio o un impegno formale?
2) Crede che si possa andare oltre agli 85 euro medi indicati dalla Funzione Pubblica?
3) Il nuovo reclutamento dovrebbe partire l’anno prossimo e far assumere i vincitori a titolo definitivo solo nel 2022. Nel frattempo, verrà bandito il terzo ciclo di Tfa ordinario per le discipline comuni?
4) L’anno scolastico sta finendo e tornano le indennità ai docenti da assegnare tramite il giudizio delle commissioni sul merito: sono previste delle novità sulle assegnazioni rispetto al 2016?
5) L’ultima domanda è sul bonus annuale da 500 euro per l’aggiornamento professionale: possiamo dare per sicura la card on line anche per i prossimi anni?

Ebbene, proprio quando siamo riusciti ad agganciarla, e contando sul nostro simpatico ma breve incontro inziale, abbiamo formulato solo la prima domanda, la ministra Fedeli, che aveva spiegato a Radio Rai il delicato ruolo dell’ istruzione e confessato la sua sincera commozione per il recente dramma di Manchester, l’ attentato al concerto di Ariana Grande che è costato 22 morti, la ministra dunque,  così simpatica e alla mano, quasi nazional popolare, è fuggita.

È praticamente scappata, come se il tempo impiegato prima, a parlare di argomenti generali con giornalisti generalisti, lo dovesse recuperare proprio con le nostre puntuali questioni.

E solo a due infatti ha risposto lungo la marcia finale, e a passo sveltissimo, verso l’uscita del vecchio Cinema, Teatro e Varietà Sangiorgi di Catania: Concorsi a presiede a luglio; contratto di sicuro entro il 2017; 85 euro sono la media e quindi, si intuiva, c’è chi prenderà qualche euro  in più e chi qualche euro in meno.

Non sembrerebbe, ma la ministra è assai dinamica e ha un passo affrettassimo al quale anche noi abbiamo tentato di adeguarci, ma, ahimè, siamo stati sopraffatti, e affondati, dalla scorta e dal codazzo di altre decine di persone.

E mentre la ministra Valeria Fedeli prendeva posta sull’auto scortata dalla polizia, sul glorioso palcoscenico del Sangiorgi l’orchestra giovanile dell’Istituto Musicale “V. Bellini” di Catania suonava le arie di “Norma” con tutta la passione che solo i ragazzi dell’altrettanto gloriosa scuola sanno dare in queste occasioni: ma la ministra era già lontana, assai lontana.

Una “toccata e fuga” insomma, non già una sinfonia.

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Pasquale Almirante

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