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La novità della Madia: la sospensione cautelare (che esiste da 40 anni almeno)

.Si arricchisce di un nuovo episodio quella che sembra ormai diventata la telenovela dei “furbetti del cartellino”.

Nel corso di una intervista rilasciata poche ore fa a Sky TG24, il ministro della Pubblica Amministrazione Madia ha dichiarato che il provvedimento di riforma che il Governo sta mettendo a punto contiene disposizioni precise per combattere il fenomeno dell’assenteismo nel settore pubblico.
Madia ha precisato che d’ora in avanti i dipendenti pubblici colti in flagrante dovranno essere sospesi dal servizio entro 48 ore.
Alla domanda di chi la intervistava (“Ma questo vuol dire che ci sarà il licenziamento  immediato?”)  Madia ha chiarito che non sarà esattamente così: il dipendente dovrà essere sospeso in via cautelare entro 48 e poi sottoposto a procedimento disciplinare da concludersi entro 30 giorni.

 

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Premesso che non intendiamo invocare processi sommari neppure per gli assenteisti (il diritto alla difesa va garantito comunque a tutti) ma francamente ci chiediamo dove stia la grande novità.
In realtà, come abbiamo già scritto in precedenza, il licenziamento per la “falsa attestazione in servizio” è già previsto esplicitamente dall’articolo 69 del “decreto Brunetta” del 2009 e quindi nulla di nuovo per quanto riguarda la sanzione.
E va detto che neppure la sospensione cautelare è una novità essendo già contemplata dalla normativa in vigore. Probabilmente la novità alla quale si riferisce il ministro Madia riguarda solamente i tempi: attualmente, infatti, le norme non prevedono tempi precisi per la sospensione cautelare che invece, d’ora in avanti, dovrebbe essere adottata entro 48 ore.
Tutto qui: francamente parlare di “rivoluzione” per una modifica di questo genere ci sembra davvero un po’ poco.
Ma, per esprimere un giudizio più preciso, è bene aspettare il testo del provvodimento proposto dal Governo.

 

 

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Reginaldo Palermo

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