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La scrittrice Andreoli: “‘Quanto hai preso?’ ‘Quanto hai studiato?’, per gli adulti il futuro è quantità. Per i giovani è qualità”

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Oggi, 20 settembre, si è tenuto l’evento “Insieme per un futuro sostenibile: giovani e lavoro” di Gi Group Holding e Fondazione Gi Group durante il quale è intervenuta la psicoterapeuta e scrittrice Stefania Andreoli che ha parlato di disagio giovanile, futuro e cultura della prestazione.

“Non è vero che i giovani non vogliono fare nulla”

Ecco le parole dell’esperta: “I ragazzi sono contemporanei, figli del loro presente. Inciampano e restano alle volte schiacciati dall’empasse vedono che intorno a loro; gli adulti, come i docenti, parlano di futuro e sanno esattamente cosa sia, lo hanno avuto, non hanno dovuto andare a prenderselo”.

“I ragazzi non possono solo immaginare il futuro, devono andare a procurarselo. Ma poi si chiedono: ma il futuro non dovrebbe essere un diritto? Giovani e adulti parlano del futuro con una lingua diversa. Per gli adulti il futuro è quantità: quanto hai studiato? Quanto hai preso? Per i giovani adulti il futuro è qualità. Non è vero che non vogliono fare nulla”, ha concluso.

L’attacco di Briatore contro i ragazzi di oggi

L’imprenditore Flavio Briatore, invece, è stato autore di un duro attacco verso le nuove generazioni, come riporta Il Tempo: “Su 150-200 curriculum vitae che ci mandano ne prendiamo 1. La gente non ha voglia di lavorare, i ragazzi oggi non hanno voglia di lavorare. È cambiata la mentalità, vogliono avere più tempo libero. Non ti chiedono neanche quanto è il salario, vogliono il sabato e la domenica liberi. Noi facciamo una fatica enorme in Italia. Il reddito di cittadinanza ha aiutato un certo tipo di gente. Ora senza reddito trovi più gente che ti propone il cv, ma il problema è che non hanno voglia di lavorare. I ragazzi giovani hanno altre attività da fare, vogliono tempo libero. Io non so come fanno a trascorrere del tempo libero se non hanno soldi da spendere nel tempo libero…”, ha concluso.