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La scuola che vorrei, gli studenti indicono il referendum

Quale modello d’istruzione vorrebbero i giovani italiani. Basta chiederlo loro. È con questo spirito, per fare “emergere i bisogni giovanili in una difficile fase di stallo”, che per dieci giorni consecutivi, a partire dal 15 aprile, gli studenti della Rete della Conoscenza hanno indetto un referendum: tutti coloro che vorranno partecipare potranno farlo online sul sito internet creato ad hoc oppure potranno riempire i moduli che verranno distribuito in tantissime scuole ed università, dove sarà somministrato nelle classi ed in appositi banchetti.
“In una fase in cui il paese è politicamente paralizzato e le istanze sociali sono state eclissate dal dibattito sulla formazione del Governo – spiega Federico del Giudice, portavoce della Rete della Conoscenza – abbiamo indetto nelle scuole e nelle università un referendum studentesco. Si tratta di un’iniziativa che coinvolgerà studenti dal Piemonte alla Sicilia; sarà una vera prova di democrazia per sperimentare reali forme di partecipazione, per dire che siamo stanchi di riforme calate dall’alto che distruggono scuole e facoltà”.
Per questi motivi, dal 15 al 25 aprile nelle scuole e nelle università verrà chiesto agli studenti di interrogarsi ed esprimersi su quale modello d’istruzione e di futuro vorrebbero. “Il Referendum- prosegue il rappresentante della Rete della Conoscenza – coinvolgerà centinaia di migliaia di studenti. Vogliamo fare emergere con forza il dramma delle borse di studio negate, delle scuole che crollano, dell’ansia di futuro rubato a noi giovani. Abbiamo bisogno di risposte immediate e per questo riprenderemo parola per primi”.
L’iniziativa degli studenti non può passare di certo inosservata: a fronte di un declino progressivo dell’importanza per l’istruzione e il diritto allo studio, è una delle modalità per far sentire la loro voce. Rimane da capire se istituzioni e politici abbiano la sensibilità e le possibilità per dare seguito alle istanze che ne deriveranno.
Alessandro Giuliani

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