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La scuola e la politica della cura, Bianchi: “l’insegnante deve essere l’adulto di riferimento”

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Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è intervenuto alla presentazione del libro “La politica della cura. Prendere a cuore la vita” di Luigina Mortari, docente di Epistemologia della ricerca qualitativa presso la Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università di Verona e di Fenomenologia della cura presso il dipartimento di Scienze umane della stessa Università, pubblicato nell’aprile scorso (Raffaello Cortina Editore).

L’incontro, a cura di CISL Scuola, è stato condotto da Maddalena Gissi, segretaria generale. Tema fondamentale della conversazione è quello dell’aver cura di sé, degli altri, delle istituzioni, della natura. L’intervento della docente è stato anche un punto per poter aprire un dibattitto con lo stesso ministro dell’Istruzione.

Luigina Mortari, infatti, ha affermato: “Appare evidente che la scuola possa rientrare a pieno titolo tra le “attività di cura”, termine da intendersi in un’accezione che va ben oltre l’ambito medico, e come al pari di queste attività non trovi sempre la dovuta considerazione. È tempo che la politica si ripensi daccapo per diventare una politica della cura”.

Patrizio Bianchi nel suo intervento ha fatto riferimento anche alla categoria degli insegnanti: “La funzione fondamentale dell’insegnante, al di là delle capacità disciplinari, deve essere quella dell’adulto di riferimento”. E continua: “Essere l’adulto di riferimento per gli altri vuol dire essere l’adulto di riferimento per sé stesso, cosa che non è semplice, ma è quello che fa la differenza”.

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