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La scuola italiana cambia volto

E’ quasi trionfale il tono con il quale il Ministro Gelmini annuncia le decisioni assunte oggi dal Governo: “Per la prima volta in Italia dopo la Riforma Gentile del 1923, si mette mano alla scuola con una riforma organica di tutti i cicli (elementari, medie, superiori)”

“La riforma – spiega ancora il Ministro – porta a sistema le migliori sperimentazioni attuate negli anni e lo fa in una visione di insieme e non con interventi su parti singole scollegate dal resto, come spesso accaduto in passato”.
Cambia praticamente tutto, dall’infanzia (poche per la verità le modifiche), alla primaria, fino alla secondaria di secondo grado.
Novità importanti investiranno le scuole superiori: ci sanno 2 nuovi licei (scienze umane, corrispondendente all’ ex-magistrale e musicale-coreutico), mentre l’artistico si articolerà di tre indirizzi (figurativo, design, new media).
Modifiche anche negli istituti tecnici: ci saranno due 2 settori (uno economico, articolato in due indirizzi e uno tecnologico in 9).
Nelle superiori dovrà finire la consuetudine invalsa in molte scuole di organizzare l’orario scolastico con ore di 50 minuti anziché 60.
In sostanza, secondo il Ministro “con il numero totale delle ore lavorate aumenta di fatto il numero di ore insegnate”.
Più spazio anche alla lingua inglese che sarà insegnata per 5 anni in tutte le scuole superiori: nei tecnici l’inglese dovrà essere utilizzato anche come lingua “veicolare” e cioè per insegnare un’altra materia.
Come avevamo anticipato in un precedente intervento nella scuola primaria sparirà di fatto il modulo.
Nell’infanzia torna la possibilità di anticipare l’iscrizione a 2 anni e mezzo, almeno nelle scuole più piccole che faticherebbero a raggiungere il numero minimo di alunni senza gli anticipatari.
E il Ministro ha anche ribadito che dal 2011 i docenti migliori potranno ricevere un premio produttività che potrà arrivare fino a 7.000 euro l’anno.
Le novità, comunque, andranno in vigore da subito nelle scuole del primo ciclo e dell’infanzia, mentre per le superiori se ne parlerà a partire dal 2010/2011.
Adesso i due regolamenti approvati dal Consiglio dei Ministri dovranno iniziare un iter piuttosto complesso che si concluderà non prima della metà di marzo (il Consiglio di Sato ha tempo esattamente 90 giorni per esprimere il proprio parere).
Ma la “partita” vera, a questo punto, sarà quella degli organici: bisogna capire in che misura Piano programmatico e Regolamenti incideranno sul numero di cattedre e di posti, e solo allora si potrà tracciare un quadro più preciso sui risultati concreti della riforma.
La sensazione attuale è che, per il 2009, i risparmi si concentreranno soprattutto sul personale Ata, sulla progressiva eliminazione dei moduli nella primaria e sul contenimento del tempo prolungato nella secondaria di primo grado.

Per visionare gli schemi dei regolamenti consulta il box “Approfondimenti” presente in questa pagina.

Reginaldo Palermo

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