I lettori ci scrivono

La verifica a scuola: momento di ansia per gli studenti

Nella scuola stiamo rasentando l’assurdo, cose veramente dell’altro mondo nella gestione della didattica e del rapporto tra docenti e alunni.

Si sta diffondendo, infatti, il malvezzo o meglio l’abuso della programmazione delle verifiche e delle interrogazioni. Gli alunni spesso chiedono ai docenti di non programmare più di una verifica scritta oppure di una interrogazione perché per gli alunni di oggi è molto difficile affrontare lo studio di più discipline nell’arco di una giornata.

Ovviamente le richieste degli alunni vengono “appoggiate” dai genitori che si fanno, in un certo qual modo portavoce delle lamentele dei propri figli che sono “costretti” a studiare diverse ore al giorno.

Ormai si è compreso che le nuove generazioni altamente digitali non sono affatto abituate ad un metodo di studio sistematico e quindi incontrano notevoli difficoltà quando viene chiesto di studiare più discipline perché il giorno successivo devono essere interrogati oppure effettuare una verifica scritta. Per di più per le verifiche scritte sono sempre più frequenti gli alunni che hanno veri e propri attacchi di panico nonché terrore per la verifica soprattutto a risposta aperta dove devono formulare un pensiero compiuto o dimostrare la conoscenza dell’argomento, per cui spesso chiedono al docente di presentare loro un compito con le domande a risposta multipla oppure le modalità vero/falso.

Ai momenti di paura di fronte ad un foglio bianco da riempire spesso vi sono alunni che lamentano casi di ansia da prestazione che gli insegnanti percepiscono a fior di pelle.

E sono quegli alunni che poi tornano a casa e ne fanno uno psicodramma con i genitori, i quali prendono la decisione di andare ad affrontare il docente e chiedere le dovute spiegazioni. Una scuola, quindi, che deve venire sempre più incontro alle esigenze degli alunni, semplificando, tagliuzzando e sbrisciolando le conoscenze ai minimi termini perché gli studenti della generazione digitale non sono più abituare a far lavorare il cervello attraverso il ragionamento e la riflessione, ma sono solo dei “meccanici” addetti alle catene di montaggio.

Mario Bocola

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

Novara: stop ai voti. Un numero non è nulla, è un equivoco istituzionalizzato e le interrogazioni sono fatte per inerzia

Il pedagogista Daniele Novara ha di recente concluso un convegno a Piacenza con mille insegnanti dal titolo…

30/04/2024

Notte del liceo classico, docenti salgono sul palco e cantano “Mamma mia!” degli Abba in greco antico: studenti divertiti

Il latino e il greco sono lingue morte? Non sembra. Da TikTok arriva un altro…

30/04/2024

Graduatorie di Istituto I fascia: come scegliere le scuole – VIDEO TUTORIAL

È stato pubblica su Inpa, nella giornata di ieri, lunedì 29 aprile, l'avviso sull'apertura delle…

30/04/2024

Prove Invalsi 2024, al via nel mese di maggio per la scuola primaria e per le classi seconde delle superiori

Nel mese di maggio le prove Invalsi interesseranno le scuole primarie e le scuole secondarie…

30/04/2024

Graduatorie di Istituto I fascia: come compilare la domanda – VIDEO TUTORIAL

Ieri, lunedì 29 aprile, è stato pubblicato su Inpa, l'avviso sull'apertura delle funzioni per la…

30/04/2024

Tavoli contrattuali: gli altri sindacati ricordano che, per coerenza, la Uil Scuola dovrebbe accettare di esserne esclusa

Secondo Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Snals e Anief non c’è alcun dubbio: il Tribunale di Roma ha…

30/04/2024