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Lazio, al via il tavolo per la scolarizzazione dei nomadi

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Promosso dall’Assessore all’Istruzione, Silvia Costa, il Tavolo è composto dagli Assessori regionali competenti (Istruzione, Politiche sociali, Politiche giovanili), dal Prefetto di Roma, dal Garante regionale dell’Infanzia, dalla Presidente della Commissione Scuola del Consiglio regionale, dai rappresentanti della Croce Rossa Italiana, dagli Assessori provinciali e del Comune di Roma, dall’Ufficio scolastico regionale, dalle Associazioni e dalle parti sociali. E’ intervenuta anche la Consigliera regionale Pirzio.

 
Tra le proposte che abbiamo avanzato in questa prima riunione – ha detto l’Assessore Silvia Costa – vi è quella di stipulare protocolli d’intesa con la Prefettura, la Croce rossa, gli enti territoriali, l’Ufficio scolastico regionale e le associazioni, al fine di integrare i dati già in nostro possesso con quelli che emergeranno dal riconoscimento dei minori nomadi attualmente in atto, mettendo a punto dei patti formativi. Ritengo che sia importante responsabilizzare  le comunità nomadi ed investire sul loro empowerment, sulla capacità di queste comunità di promuovere la propria condizione e di trasmettere alle nuove generazioni il valore della scuola e del lavoro.. Mi ha colpito particolarmente quanto ha sottolineato il Prefetto Carlo Mosca: la prima esigenza che avvertono i nomadi è quella del riconoscimento della propria persona, della cultura, dei loro bisogni che, in ogni caso, sono di entità di gran lunga inferiore a quelle che noi avvertiamo come esigenze. Per questo sono convinta che questo nuovo organismo possa essere di reale utilità per i bambini Rom, Sinti e Camminanti della nostra Regione.”
“Il fatto che dalle comunità nomadi provenga una richiesta di riconoscimento, come ha sottolineato il Prefetto Mosca  – ha detto la Presidente della Commissione consiliare Scuola, Annamaria Massimi – è un segnale importante di cambiamento, dell’avvio di un processo culturale, nella scuola e nella società, che potrà portare ad un diverso utilizzo di risorse ed energie ed a considerare la “diversità” come ricchezza.”
Le comunità nomadi nel Lazio si concentrano non solo a Roma e nei Comuni capoluogo, come Frosinone, Latina e in piccola parte Rieti – ma anche in realtà di minori dimensioni, come Tivoli, Zagarolo, Sora. E, ancora, Cassino, Civitavecchia, Anzio e Nettuno. Nelle scuole statali della Regione nell’anno scolastico 2007/2008 risultavano iscritti 2.483 studenti nomadi , un numero che però non corrisponde a quanti effettivamente frequentano con regolarità. Vanno quindi individuate delle misure idonee di sostegno alla iscrizione e alla frequenza scolastica e formativa.
“Il Tavolo – ha concluso l’Assessore Costa – potrà individuare gli interventi più urgenti in merito all’integrazione scolastica, alla  formazione professionale, al contrasto della dispersione e dell’abbandono scolastico, che nel caso dei nomadi riguarda anche la scuola dell’obbligo. Lo scorso anno scolastico sono stati quasi 1340 i nomadi che hanno frequentato le scuole elementari statali, un dato che si dimezza alle medie e diventa  di appena 44 studenti alle superiori.”
“Come ha sottolineato il Garante per l’infanzia Alvaro, occorre individuare un altro modello di “presa in carico” dei minori nomadi, mettendo in evidenza che la scuola deve essere un punto d’arrivo e che non deve cessare l’attività di monitoraggio e l’operatività.”