Categorie: Mobilità

Le feste di Natale ai tempi della mobilità della Buona Scuola

Ormai sembra chiaro a tutti che la prossima mobilità dei docenti è riposta nelle mani dei dirigenti scolastici. Quelle mani che si sono liberate dalle catene delle regole contrattuali, mani libere per chiamare direttamente docenti acquiescenti e disponibili ad eseguire il progetto triennale dell’offerta formativa. Finalmente la dirigenza scolastica, che ha sempre mostrato una certa idiosincrasia delle regole, delle norme e dei patti contrattuali, si trova , grazie alla legge sulla Buona Scuola, con le mani libere per eliminare dalla propria scuola tutti gli elementi di contrasto e di fastidio.

Durante queste feste di Natale, tra un panettone e un pandoro, il Miur incontrerà i sindacati per precisare che la mobilità 2016/2017 si farà tra ambiti territoriali e che saranno i dirigenti scolastici a chiamare, senza dovere rispettare alcuna graduatoria o precedenza, il docente che ritengono più opportuno all’assolvimento del nascituro PTOF. In buona sostanza un docente che da anni prova a trasferirsi nella sua città di residenza dal prossimo anno potrà vedersi scavalcato da un docente più giovane e con meno punteggio per la scelta discrezionale di un Preside. Questo sistema eticamente insano e forse anche incostituzionale, sta già avendo i suoi risvolti negativi in queste feste natalizie. Infatti alcuni docenti preoccupati per il loro futuro professionale e del fatto che potrebbero  non ottenere l’agognato trasferimento, hanno pensato di inviare ai Presidi conoscenti un cesto natalizio pieno di delizie, accompagnato da un bigliettino di auguri.

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 Anche queste sono le feste di Natale ai tempi della Buona Scuola, il tentativo di ingraziarsi un dirigente scolastico di una scuola della città in cui si vorrebbe tanto arrivare con la prossima mobilità. Una domanda sorge spontanea: “ Ma il legislatore non ha tenuto conto che una legge come la chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici avrebbe potuto creare situazioni imbarazzanti come quella su descritta?”. Qualcuno potrebbe arrivare ad ironizzare, prendendo spunto dall’infelice slide dell’ANP Emilia Romanga, che i dirigenti scolastici hanno le mani libere per prendere regali e quant’altro dai docenti acquiescenti. Cosa succederà quando un DS deciderà di assumere dall’ ambito un docente con meno punti di un altro che invece avrebbe ambito a quel posto? Sicuramente si creeranno malanimi, sospetti e maldicenze.

Nei casi più estremi si ricorrerà anche al giudice del lavoro per capire se è legittima l’esclusione da quel posto di lavoro. Probabilmente poi risulterà tutto legittimo in quanto si tratta dell’applicazione dell’art.1 commi 79 e 80 della legge 107/2015 che consente ai dirigenti scolastici di attuare la cosiddetta chiamata diretta dei docenti dall’ambito territoriale. A questo punto si spera solo nell’etica professionale dei dirigenti scolastici che oltre ad avere le mani libere le dovrebbero avere pulite, restituendo al mittente tutti i cesti natalizi che ricevano da docenti acquiescenti. Anche questa è il Natale ai tempi della Buona Scuola, non avremmo mai immaginato di dovere arrivare fino a questo punto.

Lucio Ficara

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