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Le priorità del Ministero: obbligo a 16 anni e guerra alla dispersione

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Portare l’obbligo scolastico a 16 anni e abbattere la dispersione e gli abbandoni degli studi: dal ministero giunge la certezza che sono questi  gli obiettivi da centrare il prima possibile e su cui si stanno concentrando gli sforzi. 
La conferma è giunta nei giorni scorsi a Firenze direttamente dalle parole del viceministro Mariangela Bastico, intervenuto ad un convegno nazionale organizzato presso l’Istituto degli Innocenti di Firenze. 
“Vogliamo una scuola pubblica, di qualità, che non lasci indietro nessuno – ha detto il viceministro – e vogliamo portare tutti i ragazzi, non uno di meno, al livello dell’istruzione superiore. Dobbiamo non soltanto garantire l’accesso, già si iscrive alle superiori il 97% dei ragazzi, ma il successo nel biennio formativo”.
Secondo le “stime” riportate in “La dispersione scolastica – Indicatori di base per l’analisi del fenomeno”, il dossier elaborato dal Ministero della Pubblica istruzione sull’anno scolastico 2004/2005, in Italia risulta che ben venti ragazzi su cento tra i diciotto e i ventiquattro anni hanno solo la licenza media e hanno deciso di non seguire alcuna attività di educazione/formazione. 
Il nostro Paese sarebbe quindi ben al di sotto della media europea, pari al 14,9%: peggio dell’Italia sono messi solo la Spagna (30,8%) e il Portogallo (38,6%). 
E la strada è ancora più in salita, se si riflette sul fatto dalla Conferenza di Lisbona è emerso che ogni paese dell’Ue dovrà portare la dispersione al 10% entro il 2010.
A tale scopo, il viceministro Bastico ha parlato del progetto di costituire in tutte le regioni una ‘Anagrafe AntiLucignolo’ che consenta attraverso strumenti conoscitivi precisi di “recuperare i ragazzi uno ad uno”. 
Anche per favorire iniziative locali più adeguate e contestualizzate, il viceministro Bastico ha poi preannunciato la nascita di una Agenzia nazionale per il sostegno all’Autonomia scolastica, che avrà sede proprio a Firenze. Al convegno è intervenuto, inoltre, l’assessore regionale toscano Gianfranco Simoncini, il quale ha spiegato che l’obbligo scolastico non sarà svolto al di fuori delle aule scolastiche: “L’attuazione della norma della finanziaria che prevede l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 16 anni non prevederà, almeno nella nostra regione, la costruzione di un percorso formativo esterno alternativo alla scuola. Il raggiungimento dell’obbligo scolastico avverrà, pertanto, all’interno del biennio della scuola superiore”.