Home Attualità Consumi energetici, le scuole italiane non si illuminano di meno

Consumi energetici, le scuole italiane non si illuminano di meno

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All’indomani della celebrazione mondiale, il 16 febbraio, della giornata mondiale del risparmio energetico, M’illumino di Meno, che dal 2005 promuove la sensibilizzazione sul tema, i dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito, appena diffusi parlano chiaro. Nei 40.079 edifici scolastici sono 22.650 quelli che hanno adottato misure di contenimento dei consumi, pari al 56,5%.

Risparmio energetico nelle scuole regione per regione

Tra le regioni la più virtuosa il Veneto, con il 77,5% di edifici interessati ad interventi di riduzione dei consumi energetici, seguito dalla Lombardia (69,8%), dalle Marche (65,5%) e dall’Umbria (65,1%). La Calabria si posiziona all’ultimo posto con 547 edifici coinvolti, non arriva al 26%, e la Campania segue con il 37,2%.
Le regioni del Nord Ovest registrano oltre due terzi degli edifici coinvolti, quelle del Nord Est appena di meno meno, mentre le regioni del Sud non superano la soglia del 43% degli edifici segnalati in azioni di risparmio energetico. Nella realizzazione degli interventi sono risultati più attivi i Comuni con interventi che hanno riguardato quasi 19 mila edifici (57,6%),

Il Decreto 192/2005

È del 2005 il decreto n. 192 del 2005, che dava attuazione alla direttiva dell’Unione Europea 2002/91/CE del 16 dicembre 2002 sul rendimento energetico nell’edilizia e che coinvolgeva anche gli edifici scolastici. Sul portale del Ministero i dati sono aggiornati all’anno scolastico 2021/22, prendendo in considerazione 40.079 edifici che ospitano scuole statali di ogni ordine e grado. Quelle del primo ciclo e dell’infanzia sono 32.894 (82,1%) per i quali la responsabilità dei servizi è affidata ai Comuni, mentre per il restante 17,9% sono le amministrazioni provinciali ad avere la responsabilità di erogazione dei servizi, l’installazione e la manutenzione degli impianti.

Misure di contenimento nelle scuole: il 56,5%

Nei 40.079 edifici scolastici sono appena poco più della metà,22.650, quelli che hanno adottato misure di contenimento dei consumi, pari al 56,5%: 2 edifici su 5 non hanno attivato alcun intervento finalizzato al risparmio energetico e per quanto riguarda gli interventi delle amministrazioni provinciali sugli edifici che ospitano istituti secondari di II grado, sono circa 3.700, ovvero meno del 52%. È possibile consultare i dati sul portale https://dati.istruzione.it/opendata/opendata/catalogo/elements1/leaf/?area=Edilizia%20Scolastica&datasetId=DS0181EDIRIDUZCONSENESTA202.

Riduzione dei consumi energetici

Attualmente le misure per ridurre i consumi energetici negli edifici scolastici sono stati adottati dagli enti locali, dai proprietari e gestori del servizio, non vi è infatti alcuna indicazione sulla natura degli accorgimenti in adozione.

Tra questi sono già in atto lo spegnimento programmato degli impianti di riscaldamento, la riduzione delle temperature degli ambienti in determinati orari. In molti edifici scolastici però va anche tenuto conto che si svolgono attività anche nelle ore del tardo pomeriggio e serali: corsi, lezioni per gli adulti, scuole secondarie serali di secondo grado, progetti di accoglienza e insegnamento dell’italiano L2.