Home I lettori ci scrivono Le scuole sono sotto esame, ma pochi lo sanno

Le scuole sono sotto esame, ma pochi lo sanno

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La maturità, oggi esame di Stato, ha un duplice obiettivo: valutare la consistenza dell’apprendimento degli studenti e rilevare la conformità dei piani formativi scolastici rispetto alle direttive ministeriali.

Il primo aspetto è definito dal mandato conferito, nel 2020, al Ministero dell’Istruzione: “Sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilita”. E’ il solo aspetto di cui trattano i mezzi di comunicazione perché il secondo, che valuta l’adeguatezza degli stimoli didattici offerti agli studenti, non è pubblico. 

Eppure la trasparenza è un efficace agente di miglioramento. 

Perché non esporre nelle bacheche delle scuole la relazione che i presidenti di commissione stilano per ogni classe esaminata, con riferimento allo “Svolgimento delle programmazioni e livelli di apprendimento” che sostanziano il documento del Consiglio di classe?

Dallo “svolgimento delle programmazioni” del Consiglio di Classe dipende l’efficacia del servizio scolastico: ha come fondamento la specificazione dei traguardi cui devono tendere tutti gli insegnamenti. Il ministero, nella scheda di valutazione del colloquio, ha fornito precisi indirizzi; sono elencate alcune delle capacità da accertare: argomentare, rielaborare, comunicare, analizzare e comprendere.

Il presidente della commissione, per riferire sull’attività collegiale di coordinamento, scioglierà due quesiti: sono stati individuati e specificati i traguardi cui la progettazione didattica dei docenti deve mirare? Tali vincoli caratterizzano le presentazioni stilate dai singoli insegnanti? 

Lo “svolgimento delle programmazioni” non riguarda solo l’orientamento dell’azione educativa, concerne anche la strategia. La scheda ministeriale è categorica: i processi d’apprendimento devono svilupparsi dalla “acquisizione dei contenuti e dei metodi delle diverse discipline”. Decodificando: le competenze, comportamenti da cui traspaiono le capacità, non possono essere insegnate; si acquisiscono praticandole. Pertanto la relazione del presidente registrerà l’operatività del Consiglio: sono state date indicazioni per la messa a punto e per la pratica di occasioni d’apprendimento laboratoriali funzionali alla conquista dei contenuti disciplinari?

Un’esemplificazione può essere d’aiuto: “La cultura informatica per promuovere competenze” è visibile in rete.

Enrico Maranzana