Home I lettori ci scrivono Le vessazioni subite da mio figlio docente disabile

Le vessazioni subite da mio figlio docente disabile

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Sono la mamma di un docente disabile discriminato dal proprio dirigente scolastico. Quanto dolore, quanta sofferenza, quante paure per le conseguenze delle vessazioni subite, ha dovuto spesso far ricorso alle cure del pronto Soccorso ed una volta perfino una intera giornata in area di rianimazione per le letteracce ricevute. Continue visite specialistiche in quanto le proprie condizioni di salute peggioravano.

Di quanto sopra sono stati informati gli organi competenti, l’autorità giudiziaria, ma l’ amarezza  più grande è stata quella di vedere dopo tante mail di informazione  tramite PEC all’ufficio scolastico Regionale, il giorno 21 Luglio 2016, la conferma del dirigente scolastico nella stessa sede, nella più totale indifferenza e insensibilità.

A loro va tutto il mio disprezzo.  Mio figlio per tutelare la propria salute è stato costretto suo malgrado a chiedere l’assegnazione provvisoria presso altra sede. E’ purtroppo invalido con i benefici della legge n. 104/92 art. comma 3.

La sua sede di titolarità è a circa 700 metri dalla propria abitazione, attualmente ha ottenuto l’assegnazione a oltre 20 Km. Non ho parole per definire quanto vergognoso e vomitevole sia quanto permesso dall’ufficio scolastico regionale, informato dei fatti.

Un disabile costretto ad uscire dalla sede di titolarità e il dirigente scolastico riconfermato in sede. Non è mai successo nella storia della scuola. Ma ancora più vergognoso è la circostanza che il docente non è in possesso della patente di guida, a doverlo accompagnare è il proprio genitore anziano di oltre 76 anni, con tutti i rischi che la strada comporta e i disagi enormi dovuti all’età. le persone coinvolte e informate, dove sono? sono esseri umani o altro?

Basta un po’ di potere e qualche euro per disumanizzarsi, spersonalizzarsi. E’ scandaloso quanto verificatosi in un istituto superiore.

La battaglia legale chiaramente andrà avanti fino all’ultimo grado di giudizio, se necessario, fino alla Corte di Strasburgo per i diritti dell’uomo.  E’ una legge di natura, il male che si fa agli altri, ricade su se stessi. vivo nell’attesa di una giustizia divina e terrena. ho la certezza che ci saranno.