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Legge di Bilancio 2024, via libera del Senato alla fiducia: verso l’esame della Camera

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Via libera del Senato alla fiducia sul maxiemendamento sulla manovra con 112 voti favorevoli, 76 no e 3 astenuti. L’assemblea ora passerà all’esame della Nota di variazioni di bilancio e al voto finale del provvedimento, che poi sarà all’esame della Camera per l’ok definitivo. Lo riporta Ansa.

Tra gli emendamenti approvati ci sono le pensioni dei medici, maestri, dipendenti degli enti locali, e della giustizia amministrativa; la rimodulazione delle risorse a disposizione per il progetto del Ponte sullo Stretto; risorse aggiuntive per gli stipendi delle forze armate e delle forze dell’ordine; fondi per gli enti locali anche in ragione delle variazioni intervenute sulle aliquote Irpef.

Legge di Bilancio 2024, 29 dicembre alla Camera

La Legge di bilancio sarà poi trasmessa alla Camera nel pomeriggio e sarà esaminata il 27 dicembre. Il giorno successivo sarà in Aula e il voto finale si terrà il 29 dicembre intorno alle 19, preceduto dalle dichiarazioni di voto a partire dalle 17. A Montecitorio il Governo non porrà la fiducia: “Abbiamo raggiunto con l’opposizione un buon accordo: hanno chiesto di non porre la fiducia a fronte della garanzia di una discussione ordinata e regolata su alcuni emendamenti ed ordini del giorno”, ha spiegato nei giorni scorsi il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Gli emendamenti che presentati dall’opposizione dovrebbero essere una sessantina. Lo riporta SkyTg24.

Il contenuto del testo

Come riporta La Repubblica, sul fronte delle politiche per la famiglia la Manovra interviene in sostegno delle madri con più di un figlio assicurando – in via temporanea – una decontribuzione fino a un massimo di 3000 euro. La misura è valida per il triennio 2024-2026 per le madri con tre o più figli (di cui almeno uno minorenne) e invece solo per il prossimo anno le madri con due o più figli, di cui almeno uno di età inferiore ai 10 anni. Il beneficio si applica a tutte le lavoratrici contratto a tempo indeterminato, senza limiti di reddito, ma con l’esclusione del lavoro domestico.

Cresce poi il contributo per gli asili nido, che aumenta di 600 euro per le famiglie fino a 25 mila euro di Isee e di 1100 euro per le famiglie con Isee compreso tra 25 mila e 40 mila euro, portandolo quindi a 3600 euro per tutti i nuclei fino a 40 mila euro di Isee. Le famiglie vengono poi premiate anche attraverso lo scomputo dei titoli di Stato e del risparmio postale dal patrimonio immobiliare incluso nell’Isee, fino ad un massimo di 50 mila euro. Si riduce ancora lievemente il canone Rai, da 90 a 70 euro annui.

Il governo ha corretto la stretta sulle pensioni (fino a un massimo del 25% della fetta retributiva) per il personale sanitario, degli enti locali, degli ufficiali giudiziari e dei maestri, come avevamo anticipato. Sono salvi i diritti acquisiti al 31 dicembre 2023 e non sono toccate le pensioni di vecchiaia, mentre restano penalizzate quelle anticipate. Lo riporta IlSole24Ore.

Gli stanziamenti per il mondo della scuola

Come riporta Flc-Cgil, ci sono alcune parti della bozza della Legge di Bilancio che hanno a che fare con la scuola. Innanzitutto l’articolo 10, sul CCNL per il personale pubblico triennio 2022-2024.

Per il rinnovo del triennio contrattuale 2022-2024 dei lavoratori dei settori pubblici, oltre all’indennità di vacanza contrattuale attualmente percepita, viene previsto per il 2024 un incremento dell’indennità di vacanza contrattuale (IVC) pari a 6,7 volte il suo valore annuale che è stato già disposto con il DL n.145/2023 e ulteriori 3 miliardi di euro per un importo complessivo di 5 miliardi a regime, pari ad un incremento del 5,78%.

Poi c’è l’articolo 63, su Agenda Sud, che prevede, tra le altre cose, la proroga fino al 15 aprile 2024 degli incarichi temporanei del personale ATA.

L’articolo 62 prevede invece un taglio per quanto riguarda l’acquisto degli abbonamenti a giornali da parte delle istituzioni scolastiche.

L’articolo 35 prevede un incremento della misura di supporto per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido.

L’articolo 88 prevede che le dotazioni di competenza e di cassa di alcuni ministeri, tra cui il Ministero dell’Istruzione e del Merito, siano ridotte realizzino risparmi di spesa.