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Disturbi alimentari, Francesca Fialdini: “Aiutare i docenti a parlarne in classe senza far sentire gli alunni dei perseguitati”

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In questi giorni si parla moltissimo di disturbi alimentari, la seconda causa di morte tra i giovani dopo gli incidenti stradali. Come riporta La Repubblica, l’emendamento votato dal Senato il 21 dicembre 2021 sanciva l’istituzione di un Fondo presso il Ministero della Salute di 25 milioni di euro (15 milioni di euro per il 2022 e 10 milioni per il 2023) dedicato all’apertura di centri specializzati e alla creazione di una rete di sostegno per pazienti e famiglie. Ma l’ultima Legge di Bilancio taglia il finanziamento e i centri di assistenza, già pochi e frammentati a livello regionale, che quindi rischiano la chiusura il 31 ottobre prossimo.

“In famiglia ci si vergogna a parlare di questi problemi”

La giornalista e conduttrice Francesca Fialdini, che ha scritto un libro su questa vera e propria piaga, ha detto la sua a La Nazione, chiamando in causa la scuola. “Quella del disturbo alimentare è una emergenza e se ora se ne inizia a parlare si tratta di un fatto positivo perché recepire il disagio giovanile anche nella malattia mentale è una buona notizia. C’è ancora molto da fare perché in famiglia ci si vergogna a dire che una figlia ha tali problemi”, ha esordito.

Ecco secondo lei cosa si dovrebbe fare: “Bisogna lavorare nelle scuole e aiutare gli insegnanti ad affrontare questi problemi in classe senza fare sentire gli alunni che si sentono colpiti come dei perseguitati. I giovani hanno bisogno di fidarsi e lasciarsi andare. Se riescono a farlo con me che sono una conoscente a maggior ragione dovrebbero riuscirci con un genitore in primis, ma anche con adulti di riferimento, per esempio un professore o un allenatore”.