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Lezione frontale: verticalità della comunicazione

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In altre parole la lezione frontale è caratterizzata da un solo emittente a più destinatari, dalla passività dei destinatari; dall’eccessiva dipendenza della lezione dalle competenze e dalla capacità comunicativa e didattica dell’insegnante; dal modello didattico basato sull’idea dell’insegnamento come “trasferimento della conoscenza” dall’insegnante agli allievi; dalla difficoltà nel differenziare il contributo didattico; dalla tendenza a privilegiare la comunicazione verbale rispetto agli altri codici comunicativi. In questo tipo di lezione il linguaggio e il tono comunicativo possono variare grandemente in relazione agli obiettivi prefissati. Per questa ragione si possono osservare attività d’aula che si prolungano eccessivamente nel tempo risultando al tempo stesso  didatticamente efficaci. Per contro però ci sono docenti/relatori che non riescono a farsi ascoltare  neppure  per tempi relativamente brevi.

In ultima analisi, l’efficacia didattica dipende dalla qualità della competenza comunicativa di ciascun docente.  Secondo il parere della Fondazione ISTUD le lezioni frontali in aula possono essere impiegate per l’acquisizione delle conoscenze teoriche mediante uno stile di apprendimento basato su modelli. Sono quindi in generale uno strumento suggerito nei casi in cui i partecipanti all’attività formativa siano sprovvisti di elementi conoscitivi rispetto al contenuto trattato. A seconda delle diverse fasi e dei differenti contenuti, la lezione può assumere la forma di una lezione frontale o una modalità di insegnamento più interattiva, all’interno della quale il docente agisce da facilitatore del confronto e delle discussioni con e tra i partecipanti. Questa metodologia è identificata in un luogo, l’aula, di trasmissione/riproduzione frontale delle conoscenze, dove figura centrale nel processo di apprendimento rimane comunque il partecipante, con i suoi tempi-ritmi, i suoi livelli cognitivi di partenza, i suoi schemi di comprensione della realtà. Tutti elementi tenuti in considerazione dal Docente, nella conduzione della lezione-seminario per favorire al massimo l’apprendimento di ciascun partecipante.