Sono state diramate dal Ministero dell’Istruzione le “Linee guida per l’educazione alimentare nelle scuole italiane”. Il documento (poco meno di 30 pagine in tutto) parte dalla analisi della situazione esistente, messa anche in luce da recenti indagini promosse dal Ministero della Salute: aumento dell’obesità infantile, diffusione di comportamenti alimentari palesemente scorretti, stili di vita poco adeguati.
Le “Linee guida” ripercorrono la storia dell’educazione alimentare nel nostro Paese, a partire dalla “Prima conferenza nazionale per l’educazione alimentare” promossa nel 1975 dall’Istituto nazionale della nutrizione e individuano anche alcuni errori commessi proprio con le prime esperienze in cui l’educazione alimentare veniva identificata con l’educazione nutrizionale.
Soprattutto nell’ultimo decennio, dopo la seconda Conferenza nazionale sono cambiate prospettive e metodologie, richiamate anche dalle Indicazioni nazionali del 2004 che ricomprendo l’educazione alimentare nell’area dell’educazione alla cittadinanza.
Il documento sottolinea poi la funzione di “volano” che può assumere la scuola in un contesto in cui le abitudini alimentari dei ragazzi (e delle loro famiglie) si stanno rapidamente modificando, con un ricorso sempre più frequente alla “ristorazione collettiva”, commerciale e non.
Le Linee guida si chiudono con una sezione in cui vengono descritti ed esemplificati gli obiettivi didattici dell’educazione alimentare corredati anche da esempi concreti di attività laboratoriali e di classe.
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