Estero

L’inverno demografico colpisce anche la Cina, due milioni gli insegnanti a rischio

Ricordate “Quo Vado”, il film in cui Checco Zalone fa di tutto, si trasferisce anche in capo al mondo pur di conservare il suo amatissimo e irrinunciabile posto fisso?

Bene, non si tratta soltanto di un’anomalia tutta italiana, pensate che anche in Cina esiste un’espressione, “la ciotola di riso in ferro”, che esprime fin dai tempi di Mao la certezza, la sicurezza a vita che offre un posto fisso statale.

Solo che adesso il cosiddetto inverno demografico ha colpito duramente anche la Cina e il primo posto fisso che rischia di saltare è quello dei docenti.

Il giornale Le Courrier International – che riprende un reportage del South China Morning Post – rende noto che un numero impressionante di professori si trova sul filo del rasoio. Secondo gli ultimi studi della Scuola Normale superiore di Pechino, infatti, entro dieci anni ci sarà un esubero di circa un milione e mezzo di insegnanti nella scuola primaria e quattrocentomila nella secondaria. Questo perché, come dicevamo, il numero della nascita, in Cina, è in caduta libera dal 2017, solo l’anno scorso oltre 500mila in meno rispetto al 2022.

E allora? Cosa fare di questa massa di potenziali disoccupati? Le Courrier International riporta due punti di vista diametralmente opposti: il più ottimista è quello di una docente che, intervistata dal quotidiano di Hongkong, ritiene che potrebbe essere l’occasione per ridurre il numero degli alunni per classe (che in certi casi, in Cina, può arrivare fino a 50…) evitando così i licenziamenti.

Ma non è dello stesso parere un altro intervistato, docente di Scienze dell’educazione all’Università di Nanchino, il quale sostiene che molti docenti, soprattutto nelle aree rurali del Paese, hanno livelli di competenze insufficienti. Potrebbe, quindi, essere il momento di licenziarli per innalzare la qualità generale dell’insegnamento.

E se dovesse passare – come appare più probabile – questa seconda ipotesi, di tutti questi eventuali disoccupati, cosa ne farà il Governo cinese? Ancora – conclude il Courrier International – non è dato sapere. Quel che è certo è che la ciotola di ferro comincia a dare preoccupanti segni di cedimento.

Gabriele Ferrante

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