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Lockdown, in Francia in fila davanti alle librerie: in Italia leggiamo due libri l’anno

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Ha fatto il giro del web ed è diventata un’immagine virale quella delle file ordinate di chi aspetta il proprio turno sotto la pioggia in attesa di entrare in uno delle librerie della catena Furet du Nord, presente in Francia e Belgio. Quello che colpisce è che lettori e lettrici stanno facendo scorte prima del lockdown, come già in primavera era avvenuto in Inghilterra. La foto, scattata da Astrid Dujardin, e pubblicata dall’editore Stephen Carriere, lanciata sui social, porta a fare diverse considerazioni e pone domande. I libri, ha sottolineato Stefano Mauri, editore de Il Libraio, si sono dimostrati una risorsa per chi è stato costretto a ridurre le occasioni sociali, al punto che in tutto il mondo, dove e quando le librerie sono rimaste aperte, molte persone hanno fatto ricorso al libro per accompagnare le loro giornate.

Importante è anche la dichiarazione del ministro dei Beni e le Attività Culturali, Dario Franceschini, che proprio sulle pagine de Il Libraio ha commentato i dati emersi durante e dopo il lockdown sulla lettura degli italiani, sostenendo che proprio a causa del forzato isolamento molte persone si sono riavvicinate alla lettura e con la riapertura delle librerie sono andati alla ricerca di nuovi libri.

Se in Francia, come si legge sul quotidiano Le Monde, i librai sono preoccupati e delusi, perché le librerie non considerate come imprese essenziali, e sono state di nuovo chiuse in questi giorni per il nuovo lockdown, in Italia sale la tensione tra autori, editori e librai, e tra tutti coloro che lavorano nella filiera del libro, considerando che i prossimi mesi di novembre e dicembre sono da sempre, perché vicini al Natale, i più importanti dell’anno per il fatturato e la sopravvivenza del settore, tanto che nei giorni scorsi le associazioni di categorie si sono rivolte direttamente al ministro Franceschini per far si che venga riconosciuto il libro come un bene necessario.

I lettori e le lettrici in Italia

In Italia si leggono circa 81 milioni di libri l’anno, ma quanti sono in effetti i lettori in Italia? I dati più recenti forniti dall’Istat indicano una leggera crescita nel numero di chi dichiara di aver letto almeno un libro all’anno (circa il 41% della popolazione), con punte più alte nel Nord Est del paese, per scendere a dati decisamente più bassi in diverse regioni del Sud Italia. Dato drammatico su cui riflettere: il 60% circa degli italiani non legge nemmeno un libro all’anno. Chi sono i più appassionati? Per quanto riguarda le fasce d’età, i lettori più forti sono i bambini e i ragazzi tra gli 11 e i 14, tra cui il 50% ha dichiarato di leggere almeno un libro all’anno, in crescita addirittura il dato relativo a quelli tra i 15 e i 17 anni. I meno interessati alla lettura sono gli over 75 e in ogni caso, indipendentemente dalla fascia d’età, le femmine risultano lettrici decisamente più forti dei maschi, il 47 % contro il 34% circa, con un dato significativo che riguarda le ragazze tra gli 11 e i 19, il 60% delle quale ha letto almeno un libro all’anno.

Altro dato interessante è quello relativo alla collocazione geografica: si legge di più nelle città con almeno 50.000 abitanti, e decisamente meno nei centri con 10.000 o meno abitanti, il 43% circa, rispetto al 38%. Infine, fa pensare che quasi l’11% delle famiglie italiane non possiede alcun libro in casa e il 57% ne possiede meno di 50.

Le case editrici

In Italia al momento si contano circa duemila imprese che si occupano di editoria, con circa 10.000 addetti e un fatturato di oltre 2,5 miliardi l’anno. Nel 2018 il 52% circa degli editori ha pubblicato un massimo di 10 libri all’anno e solo 16% ha pubblicato più di 50 opere annue. L’editoria per adulti domina l’offerta, il 79% circa, le opere scolastiche sfiorano il 13% e quelle per ragazzi non raggiungono il 9%. Cresce l’interesse per il formato e-book e la versione digitale delle opere in stampa è aumentata considerevolmente negli ultimi anni, in particolare per quel che riguarda i libri d’avventura e i gialli.

Dati a confronto: in Europa e nel mondo

Secondo l’AIE – Associazione Editori Italiani, la Svezia è lo Stato europeo con più lettori, il 90% della popolazione ha letto almeno un libro nell’ultimo anno, in Danimarca la percentuale è l’82%; l’Italia è agli ultimi posti nella classifica dei lettori, soltanto Cipro, Romania, Grecia e Portogallo occupano posizioni più basse. Le statistiche dei lettori del Regno Unito indicano l’80%, della Germania il 79% e dei Paesi Bassi l’86%.

I dati sulla lettura nel mondo rivelano, seppure non aggiornatissimi, che il paese che dedica il maggior numero di ore al leggere è l’India, dove si trascorre in media 11 ore a settimana sui libri, seguita da Thailandia, Cina, Egitto e Russia, con medie che vanno dalle 7 alle 8 ore. In Europa si pone al primo posto per il numero di ore di lettura la Repubblica Ceca, con quasi otto ore.