“Altro che merito e più soldi per gli insegnanti, l’operazione di Renzi in realtà si traduce in un nuovo, ulteriore taglio per il comparto scuola”. Lo affermano i deputati del Movimento 5 Stelle commentando l’interpellanza urgente a prima firma Luigi Gallo presentata oggi in Aula.
“Nella buona scuola è scritto che ‘non saranno attribuiti scatti negli anni 2015 – 2018’, con un risparmio complessivo per lo Stato di oltre un miliardo di euro. Inoltre gli scatti stipendiali presentati da Renzi sono una finzione dal momento che quel sistema, che permetterebbe a tutti i docenti meritevoli di scattare fino al raggiungimento dei famosi 9 mila euro in più di stipendio annui, prevedrebbe che il 66% dei docenti sia costantemente meritevole e il 34% costantemente non meritevole. Si tratta quindi di una prospettiva solo ipotetica. Se a ciò si aggiunge che il salario medio degli insegnanti della scuola primaria e secondaria inferiore è diminuito (in termini reali) del 2% tra il 2008 e il 2012 si evince che i fondi che Renzi dovrebbe investire nella scuola sono in realtà una goccia nel mare. La spesa per l’istruzione continua a calare prima con Letta e ora con Renzi”.
“E’ imbarazzante la pochezza dell’intervento delsottosegretario Toccafondi – sostiene il portavoce 5stelle Luigi Gallo – Non è stato in grado di fornire dati precisi, soprattutto in merito ai nuovi tagli in arrivo. Si è limitato a declinare le cifre degli stipendi dei docenti al lordo. Cifre note e proprio per questo da mettere in discussione”.
“Una buona scuola – conclude Gallo – deve partire dallavalorizzazione delle professionalità dei docenti, che invece continuano ad essere mortificati”.
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