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Madri migranti: il dramma delle adozioni forzate

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La Corte europea dei diritti dell’uomo ha direttamente e pesantemente richiamato l’Italia su un fenomeno drammatico di cui poco si parla e di cui pochi sono a conoscenza, quello dei bambini migranti che all’arrivo in Italia vengono tolti alle madri e successivamente dati in adozione.

Si tratta di adozioni a rischio giuridico, dicono gli esperti in materia di immigrazione, per cui da un lato la madre a cui il figlio è stato sottratto chiede la potestà genitoriale, dall’altro le famiglie adottive, spesso all’oscuro di questo, considerano l’adozione un fatto compiuto.

È proprio questo quello che la Corte Europea imputa all’Italia, che non si può interrompere la frequentazione della madre con i figli, alla fine del procedimento a meno che non ci siano abusi o pericolo per i minori.

Quello delle madri migranti è diventato un argomento caldo in questi giorni di nuovi sbarchi sulle coste siciliane, anche a seguito di una testimonianza anonima di una donna, ospitata in un centro accoglienza, che ha dichiarato di aver visto bambini portati via e poi non tornati. Una donna nigeriana, ex vittima della tratta, per ottenere giustizia e far luce su un fenomeno drammatico, si è rivolta alla Cedu, che le ha dato ragione e ha fortemente invitato l’Italia a vigilare e controllare il fenomeno.

Il punto di vista degli esperti

Sono diversi coloro, tra chi da anni si occupa di immigrazione e in particolare di donne migranti, come dell’Asgi, Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, che conferma come ci sia il forte sospetto che i bambini appena arrivati vengano dati in adozione a coppie italiane che hanno manifestato il loro interesse altissimo per poter divenire genitori proprio di piccoli migranti che provengono da situazioni drammatiche e che mettono piede sul suolo italiano insieme alle loro madri, sopravvissuti spesso a viaggi in condizioni estreme. Questo si collega ai dati ufficiali sulla diminuzione di adozioni in Italia, che secondo il Ministero della Giustizia sono calate progressivamente di un centinaio in tre anni, per cui l’attrattiva rappresentata dai piccoli migranti è molto alta.

Tra gli esperti in materia di migrazione delle donne c’è anche il Centro Frantz Fanon di Torino, che si occupa di supporto clinico e terapeutico per i migranti e che da anni cerca di arginare il fenomeno dei bambini strappati alle madri. La situazione delle madri è drammatica sin dalla partenza dal proprio paese, si tratta infatti spesso di donne sole con bambini, che si trovano improvvisamente private nei primi tempi della loro permanenza in Italia, dei propri figli, senza avere alcuno strumento per poter interrompere il fenomeno delle adozioni dei loro bambini, che vengono allontanati spesso con il pretesto di abbandono.

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