Marcia per la pace a Roma e Milano, attesi in migliaia, presente anche la Rete Scuole di Pace – FOTO

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“Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili”.

Tonino Bello, ricordato anche dal Card. Zuppi nella sua lettera a chi oggi si fa viandante di pace a Roma, sosteneva che “la pace è un cammino, non è un dato, ma una conquista, non un bene di consumo, ma il prodotto di un impegno

Le migliaia di persone che da piazza della Repubblica si muovono in corteo verso Piazza san Giovanni sono giunte a Roma per chiedere con i propri corpi, con la propria presenza fisica, con la propria voce, pace.

«Cessate il fuoco subito, negoziato per la pace, al bando tutte le armi nucleari, solidarietà con il popolo ucraino e con le vittime di tutte le guerre». Si apre così la piattaforma della manifestazione per la pace promossa dalle principali reti del movimento per la pace   «Condanniamo l’aggressore – è l’incipit – rispettiamo la resistenza ucraina, ci impegniamo ad aiutare, sostenere, soccorrere il popolo ucraino, siamo a fianco delle vittime e con chi rifiuta la logica della guerra e sceglie la nonviolenza». Questa guerra «va fermata subito. Basta sofferenze. L’Italia, l’Unione Europea e gli stati membri, le Nazioni Unite devono assumersi la responsabilità del negoziato» che metta in campo «tutte le risorse e i mezzi della diplomazia al fine di far prevalere il rispetto del diritto internazionale. Una Conferenza Internazionale per la pace» che lavori a eliminare le armi nucleari, ridurre la spesa militare in favore di investimenti per combattere le povertà e di finanziamenti per l’economia disarmata, per la transizione ecologica, per il lavoro dignitoso».

Tra le adesioni anche quella della rete delle scuole di Pace e della Rete delle Università per la pace, assieme al Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani e il mondo della PerugiAssisi. A dire che la pace chiede cultura ed educazione di pace perché come si legge nel preambolo istitutivo dell’Unesco:  se “le guerre nascono nell’animo degli uomini è l’animo degli uomini che deve essere educato alla difesa della pace”.

Le scuole sono quotidianamente impegnate in esercizi di pace, perché hanno la piena consapevolezza che sia oggi necessaria una nuova capacità di cura di sé, delle relazioni, delle società, del mondo che ricostruisca con il dialogo i legami di pace nella giustizia.

In questi mesi le voci di chi ha continuato a sostenere con forza la necessità di fermare la guerra, di trovare la spazio per il dialogo e il negoziato, nella piena consapevolezza della differenza tra aggressore e aggredito, sono state spesso irrise, negate, ridotte a ingenuo pacifismo se non a collusione con l’aggressore. Un modo cieco per non raccogliere il merito della richiesta di farsi artigiani e costruttori di pace che viene ribadita continuamente da Papa Francesco e che è confermata dalla bellissima lettera che mons. Zuppi, presidente della Cei, ha indirizzato a quanti stanno oggi camminando per chiedere pace: “non possiamo rimanere fermi. Alcuni diranno che manifestare è inutile, che ci sono problemi più grandi e spiegheranno che c’è sempre qualcosa di più decisivo da fare. Desidero dirti, chiunque tu sia – perché la pace è di tutti e ha bisogno di tutti – che invece è importante che tutti vedano quanto è grande la nostra voglia di pace. Poi ognuno farà i conti con se stesso. Noi non vogliamo la violenza e la guerra. E ricorda che manifesti anche per i tanti che non possono farlo. Pensa: ancora nel mondo ci sono posti in cui parlare di pace è reato e se si manifesta si viene arrestati! Grida la pace anche per loro! Chi lotta per la pace è realista, anzi è il vero realista perché sa che non c’è futuro se non insieme. È la lezione che abbiamo imparato dalla pandemia. Non vogliamo dimenticarla. L’unica strada è quella di riscoprirci “Fratelli tutti”. Fai bene a non portare nessuna bandiera, solo te stesso: la pace raccoglie e accende tutti i colori”.

Per seguire la manifestazione, ecco il live dalla pagina Facebook PerugiAssisi.

Aluisi Tosolini è il coordinatore nazionale della Rete Scuole di Pace.