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Mare fuori, un docente per ogni personaggio: quando le serie TV raccontano cosa c’è dietro la dispersione scolastica

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Sono settimane che si sente parlare di Mare Fuori, la serie TV che sta sbancando gli ascolti. Avevamo già dedicato un ampio spazio sulla riflessione dell’importanza del ruolo del docente nei quartieri di periferia e dei dati dalla dispersione scolastica in Campania e, soprattutto, a Napoli.

Trama Mare Fuori

I protagonisti della serie non sono soltanto i giovani detenuti e le loro famiglie, i loro affetti, ma anche e soprattutto gli adulti che provano a rimetterli sulla strada illuminata, quella della vita pulita. E proprio per questo motivo, abbiamo pensato di analizzare i tratti caratteriali di questi personaggi e declinarli nel mondo della scuola.

Ecco gli adulti, alcuni dei quali educatori, che lavorano all’interno del carcere minorile e che abbiamo associato a un tipo di docente.

Gennaro: Il prof con tanti anni di servizio alle spalle. Ormai sa bene come gestire gli studenti senza farsi mai intimorire, grazie anche al suo lato paterno e protettivo.

Liz: La professoressa autoritaria che si fa rispettare, ma che alla fine ha sempre il preferito della classe per cui chiude un occhio.

Beppe: Il docente che fa il proprio lavoro con passione, credendo nell’animo puro di ogni studente e provando a tirare fuori il meglio di ognuno.

Amelia: La professoressa di italiano che prova a trasmettere l’importanza dello studio toccando le corde dell’intimità attraverso la letteratura e le poesie.

Lino: Il docente che per farsi accettare dal gruppo di studenti scende a compromessi con loro in cambio della tranquillità della classe.

Sofia: La docente che odia gli studenti vivaci ed è sempre pronta a fargliela pagare.

Bonus 1, il comandante: Il dirigente scolastico che sembra rabbioso, ma poi ne percepisci la voglia di fare dopo il primo colloquio.

Bonus 2, la direttrice: La dirigente che per amore di studenti e docenti si mette nei guai per difenderli.

L’importanza del ruolo del docente

Quello dell’insegnante è uno dei mestieri più difficili non solo per la mole di lavoro, negli ultimi anni peggiorato con straordinari legati alla burocrazia scolastica, ma anche per il forte impatto che un professore ha sulla vita dei giovani studenti. La difficoltà di insegnamento è ancora più elevata soprattutto nei quartieri delicati delle città, in cui la realtà in cui versano diverse famiglie si avvicina di molto a quella descritta nella serie Mare Fuori. Tantissime sono le testimonianze di docenti che nella loro carriera lavorativa hanno sperimentato e toccato con mano la fragilità emotiva di giovani minorenni deviati da un circolo vizioso fatto di criminalità e orrore. E il ruolo di un insegnante in questo contesto assume un valore ancora più importante, perché permette di aiutare chi sta dall’altra parte della cattedra ad avere un’altra visione della vita in cui è possibile lavorare in maniera pulita e costruirsi un futuro diverso da quello a cui pensano di essere destinati.

Quando si parla di “vocazione” non tutti i docenti sono d’accordo e, anzi, alcuni la vedono come se si volesse sminuire il proprio lavoro, facendolo passare come un percorso di “volontariato”. Ma in certi contesti, la forte inclinazione al proprio ruolo e la passione con il quale si svolge, può permettere di raggiungere risultati che vanno oltre le cifre dei bocciati/promossi, risultati che potrebbero davvero cambiare la vita a qualcuno.